I direttori del Cinema Teatro di Chiasso e del Teatro di Locarno, Armando Calvia e Paolo Crivellaro non sono certo nuovi ad una collaborazione. In passato avevano inserito nelle rispettive stagioni alcune repliche dello stesso spettacolo, senza pericolo di concorrenza vista anche una certa distanza geografica e per offrire alle compagnie italiane più possibilità di rappresentazioni, instaurando un dialogo piuttosto raro all’interno delle strutture teatrali ticinesi. Ma sebbene sia una frase fatta, l’unione fa effettivamente la forza, soprattutto in periodi critici come quelli che ora stiamo vivendo. Ed ecco nascere la rassegna marzolina 2 Teatri in salotto. Crivellaro non ama lo streaming, l’ha dichiarato, ma per ora è l’unica strada praticabile per dare un aiuto agli artisti e un segnale agli spettatori; Calvia punta su alcune opportunità e, come molti, nel campo dell’arte durante i mesi di impedimenti dal “vivo”, ha riflettuto sulle possibilità tecnologiche e ha ideato la registrazione di cinque rappresentazioni dal palco di Chiasso. “Non siamo una tv”, però considera buono il risultato. Magari anche con le prospettive nel futuro di una interattività virtuale tra attori e pubblico come capita su alcune piattaforme.
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