Commento

2022, anno di fuoco e di sangue

Case bombardate a Kharchiv

Il quotidiano Libération (24-25 dicembre 2022) ha definito il 2022 un «anno di fuoco e di sangue». Sullo sfondo della prima pagina, Vladimir Putin tra le fiamme. L’evento più importante del 2022 è stato l’aggressione russa dell’Ucraina. Ma quali sono stati gli altri eventi rilevanti a livello globale nel 2022? L’anno trascorso è stato un anno molto politico, a partire dalla scomparsa di Shinzo Abe, Mikhail Gorbaciov, Elisabetta II e Jiang Zemin e l’eco internazionale dovuta ai loro decessi. In Italia, menzione d’onore a David Sassoli, Ciriaco De Mita, Roberto Maroni e Franco Frattini. In gennaio, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev placa le proteste di piazza e riesce ad evitare un intervento russo. Lo stesso mese si tiene nel Maryland il primo trapianto di cuore da un maiale ad un essere umano, mentre in Portogallo, António Costa vince le legislative.

In febbraio Cina e Russia fanno una dichiarazione anti-NATO e anti-AUKUS, estendendo la cooperazione in materia di sicurezza. Yoon Suk-yeol viene eletto presidente della Corea del Sud e Gabriel Boric del Cile. In aprile il presidente srilankese Mahinda Rajapaksa si dimette a seguito di proteste. Nelle Filippine, Bongbong Marcos e Sara Duterte sono eletti presidente e vicepresidente del paese, mentre in Australia Anthony Albanese batte il premier uscente Scott Morrison. Un terremoto in Afghanistan mette ancora più sotto pressione il paese, già piagato dai talebani, in giugno. In luglio, in Israele, Yair Lapid prende il posto di Naftali Bennett come primo ministro. In agosto, la visita di Nancy Pelosi a Taiwan: dura la reazione di Pechino. Ascesa e caduta di Liz Truss nel Regno Unito, dunque la sua sostituzione con Rishi Sunak, in settembre. Carlo III diventa re, mentre Giorgia Meloni vince le elezioni politiche in Italia.

Ulf Kristersson diventa primo ministro svedese, mentre Xi Jinping inaugura il suo terzo mandato al XX Congresso del PCC. A fine mese, Elon Musk rileva Twitter per 44 miliardi di dollari. Luiz Inácio Lula da Silva sconfigge Jair Bolsonaro alle elezioni generali in Brasile. In novembre Benjamin Netanyahu vince le elezioni politiche in Israele, le quinte in quattro anni. Mentre il 15 novembre la popolazione mondiale raggiunge gli otto miliardi di persone, lo stesso giorno si apre il summit del G20 a Bali. Inizia la coppa del mondo in Qatar, poi vinta dall’Argentina. In dicembre, il Congresso del Perù rimuove il presidente Pedro Castillo, che ha tentato un autogolpe. Le proteste anti-Covid in Cina inducono il governo di Pechino ad abbassare le restrizioni in materia di contenimento della pandemia. Sarà proprio questa, insieme con la guerra in Ucraina, la questione energetica e l’inflazione, tra i maggiori temi globali dell’anno venturo.

Amedeo Gasparini

www.amedeogasparini.com

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