Alexei Ogrintchouk per l’OSI in Auditorio
Alexei Ogrintchouk, oboista russo e studente del famoso Istituto Gnessin di Mosca, perfezionatosi alla grande scuola francese del Conservatorio di Parigi, sarà il protagonista del secondo appuntamento musicale, il 21 gennaio alle ore 20:30, organizzato dall’Orchestra della Svizzera italiana. L’evento sarà in modalità videostreaming e diretta radiofonica su RSI Rete Due.
Attuale primo oboe dell’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, Ogrintchouk è succeduto al suo maestro alla cattedra presso la Haute École de Musique di Ginevra.
Insieme ai fiati dell’Orchestra della Svizzera italiana esegue il divertente, spigliato, piacevole Ottetto per fiati in mi bemolle maggiore del giovane Ludwig van Beethoven, secondo la formula di questa rassegna che mette in valore l’abilità nel repertorio cameristico delle prime parti dell’OSI. Se al tempo dell’Ottetto Beethoven aveva ventidue anni, tredici ne aveva Mozart quando scrisse la seconda Cassazione per orchestra in si bemolle maggiore KV 99, un genere simile alla serenata che prevedeva una parte concertante, in questo caso ovviamente un oboe. A 32 anni Mozart compose invece l’aria da concerto Ah se in ciel, benigne stelle KV 538, dove l’oboe si impossessa delle colorature e delle impervie articolazioni del soprano: compito impegnativo, tenendo presente che il testo originale di Metastasio era la preghiera di un’innamorata che chiede alle stelle la morte oppure la benedizione del suo sentimento. Chiude il programma la Seconda sinfonia di Beethoven, che segna la volontà del compositore di lasciare la strada del classicismo di Haydn e Mozart, per avventurarsi dove nessuno aveva ancora osato.