Cultura

Grande festa per i 35 anni della Scuola di Scultura di Peccia

«La montagna è stata per Peccia prima un problema, poi un’opportunità», sono le parole pronunciate ieri a Cevio dal vicesindaco di Lavizzara, Sergio Donati, per la a festa dei 35 anni della Scuola di Scultura di Peccia: rivolto ad un folto pubblico, presente anche Christine Egerszegi, presidente del Consiglio Nazionale.

Inizialmente la festa ha preso il via al Museo di Vallemaggia Cevio, con i discorsi introduttivi (oltre al vicesindaco, la curatrice del Museo Alice Guglielmetti ed Almute Naef Grossmann) e la presentazione della mostra d’arte ospitata nell’Infocentro, all’entrata del Museo. Riunisce opere in pietra di quattro artisti – Parami M. Gertsch Voellmy, Ingrid Städeli, Elke Wieland e Wolfgang Kessler – che hanno frequentato in passato la Scuola di Peccia, superato il corso di perfezionamento professionale e intensificato un lavoro d’arte concentrato in particolare sulla pietra; come si può vedere nell’esposizione di Cevio, intitolata La forma in divenire. Quattro punti di vista scultorei, aperta alpubblico fino al prossimo 7 settembre. Qui, la lavorazione della pietra affianca al raffinato versante artigianale un alto contenuto di tipo artistico, in particolare come “metafora della vita”, come ha detto in sede di presentazione Almute Naef Grossmann.

Si è proseguito poi, nel tardo pomeriggio, nello spazio ex-Cristallina a Peccia. Dapprima con lo spettacolo teatrale Pietre, messo in scena dalla Compagnia ticino-marsigliese Onyrikon nata 4 anni fa e diretta da Juri Cainero, con l’accompagnamento del Coro Modulata Carmina, specializzato nella divulgazione della musica antica. Lo spettacolo è stato seguito da circa 200 persone, a conferma della notorietà e dell’apprezzamento di cui la Scuola di Scultura gode in Valle, nel Locarnese e oltre, a livello nazionale e internazionale.
Si è concluso con la festa del marmo nell’area di lavoro della Scuola di Scultura.

L’Associazione di hockey su ghiaccio di Lavizzara ha preparato specialità gastronomiche ticinesi, con l’incasso a favore dell’Associazione sportiva locale, «ciò che ci permette in qualche modo di ricambiare la calorosa ospitalità che da 35 anni contribuisce all’esistenza e allo sviluppo della Scuola di scultura», hanno affermato i coniugi Naef-Grossmann. Domenica mattina si è tenuto un brunch per coloro che hanno alloggiato nella zona e per un ulteriore arrivederci.

Nel frattempo a Peccia sono iniziati i corsi del 2019. Per saperne di più si può consultare il sito www.scultura.ch/it// o telefonare allo 091 755 13 04.

 

 

 

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