Tre giorni di pace amore e musica: il 15 agosto ricorre il 50. anniversario del Festival di Woodstock, l’evento simbolo della controcultura americana degli anni ’60 e che ha segnato una generazione e più.
Il movimento hippie ha influenzato profondamente non solo il mondo della moda e della musica, ma anche il modo di parlare, portando alla nascita di termini che sono diventati di uso comune. Per festeggiare l’anniversario di Woodstock, Babbel ha stilato una lista dei termini che hanno caratterizzato il movimento.
Hippie: termine che deriva dalla parola “hipster”, si riferiva originariamente a coloro che appartenevano al movimento giovanile sorto negli Stati Uniti negli anni sessanta, il quale rifiutava istituzioni, norme e costumi della società del consumo, e promuoveva forme non violente di protesta e l’amore universale. Oggi il termine si usa per indicare qualsiasi giovane dai capelli lunghi, con abbigliamento e atteggiamenti anticonvenzionali.
Flower Child: letteralmente “Figlio dei fiori”; questa definizione veniva usata per descrivere gli hippie che erano soliti indossare vestiti con stampe a fiori o colori vivaci. Il loro ideale di pace e libertà era sintetizzabile in slogan quali “Put flowers in your guns” (mettete dei fiori nei vostri cannoni) e “Make love, not war” (fate l’amore, non la guerra), diventati tra le citazioni più celebri e rappresentative del movimento.
Flower Power: espressione tipica del movimento hippie che significa letteralmente “potere dei fiori”, usata durante la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta come simbolo di una ideologia non violenta.
Beatnik: termine utilizzato per indicare una persona appartenente alla beat generation (fine anni cinquanta – primi anni sessanta) che si distingue per esser nonconformista sia nello stile che nel pensiero. Sono, in un certo senso, i precursori degli hippie.
Psychedelic: termine che descrive una categoria di musica e arte visiva originariamente associata agli anni sessanta e alla cultura hippie il cui immaginario – ispirato alle visioni e alle sensazioni causate dall’assunzione di sostanze stupefacenti.
Groovy: termine colloquiale molto popolare negli anni sessanta e settanta, era sostanzialmente sinonimo di parole come “cool”, “fantastico”, ” trendy” o “incredibile”, a seconda del contesto.
Square: contrario di groovy, questo termine veniva utilizzato in riferimento a tutto ciò che non era considerato “cool” o alla moda. (ANSA)