Cultura

Milano, il mausoleo e la necropoli riaffiorano dagli scavi per la M4

Risale alla scorsa settimana la scoperta, in un cantiere della M4, la linea metropolitana milanese che dovrebbe vedere la luce tra qualche anno, di un grande muro compatto, di pietra, risalente all’epoca romana. Si tratta di un sepolcro monumentale che gli studiosi ritengono destinato alla famiglia dell’imperatore-generale Massimiano. Alcuni resti della struttura erano già venuti alla luce, e sono visitabili grazie al Touring club all’interno del complesso della basilica di San Vittore al Corpo.

Massimiano (250-310 d.C.) fu co-imperatore insieme a Diocleziano e per la sua parte di impero stabilì a Milano (allora Mediolanum) la capitale. Nei pochi anni del suo regno, realizzò nel capoluogo lombardo alcune grandi opere: un ippodromo o circo (una delle torri fu poi trasformata nel campanile del convento di San Maurizio Maggiore) e un mausoleo ottagonale, uguale a quello nella villa di Diocleziano a Spalato, per il quale fece costruire anche un sarcofago di porfido egiziano (oggi è il fonte battesimale del Duomo di Milano).

 

Secondo gli studi, il mausoleo era costituito da un grande ottagono con mura laterali lunghe almeno sette metri, all’interno del quale c’era una necropoli cristiana; le mura fortificate agli angoli avevano torri semicircolari e un imponente ingresso, oltre il quale il visitatore incontrava otto nicchie semicircolari e rettangolari alternate fra loro con una pavimentazione in mattoni decorati, che erano le tombe dei familiari dell’imperatore. L’eccezionale ritrovamento archeologico, forse il più importante degli scavi in atto a Milano, pone una serie di quesiti in merito alle modalità e alle tempistiche future del cantiere. La Sovrintendenza ai beni archeologici dovrà infatti indicare ai vertici di M4 le proprie direttive. In San Vittore ingegneri e archeologi dovranno decidere se procedere con i lavori, o se smontare la struttura per ricostruirla, magari dietro a teche di vetro nelle future stazioni della nuova linea, come nel caso del muro di contenimento della fossa esterna del Naviglio, trovato in piazza Resistenza partigiana, costruito con blocchi di pietra di epoca romana impastati con malte medioevali.

Dopo il frammento del muro perimetrale del mausoleo, risalente al IV secolo dopo Cristo, sono spuntati anche un teschio e delle ossa: un ritrovamento importante, sul quale gli archeologi si sono subito messi al lavoro, così come i tecnici del laboratorio di Medicina legale. Per analizzare il DNA dei reperti, datarli e cercare di rispondere alla domanda principale, per quanto possibile: a chi appartengono questi resti?

Intanto, per chi volesse scoprire i tesori venuti precedentemente alla luce durante i lavori per la metropolitana, il Civico Museo Archeologico di corso Magenta 15 a Milano propone, fino al prossimo 23 settembre, la mostra “Viaggio nel tempo con M4. Le nuove scoperte archeologiche lungo la Linea Blu”. Si tratta di un progetto promosso dall’Assessorato alla Mobilità del Comune di Milano, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, M4 spa e MM spa, che permette di seguire un itinerario lungo il percorso della metropolitana e ammirare da vicino molti reperti inediti, oltre ai pannelli informativi posti direttamente su alcuni cantieri della M4.

L’obiettivo non è solo divulgare e raccontare particolari preziosi della storia della città, ma anche spiegare come la ricerca archeologica e la realizzazione di nuove infrastrutture vadano spesso di pari passo.

Per maggiori dettagli: http://www.museoarcheologicomilano.it

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