Il Film Festival Diritti Umani di Lugano, in programma dal 9 al 13 ottobre 2019 e giunto alla sesta edizione, per la direzione di Antonio Prata e la presidenza di Roberto Pomari, si riconferma come uno degli appuntamenti autunnali di maggiore interesse all’interno del panorama cinematografico svizzero, dando voce a chi nel mondo combatte per i propri diritti, attraverso la settima arte. Il cinema Corso e il cinema Iride rimangono punti fermi che nelle cinque giornate di Festival diventeranno centri nevralgici in cui sarà possibile vedere i trentadue film selezionati per questa edizione, di cui 13 prime svizzere e 4 cortometraggi. Emergenza climatica, guerre e abuso di potere, i nuovi sovranismi, libertà di espressione, sono alcuni dei temi che verranno messi in risalto dal festival, e spingeranno a una riflessione sul punto di vista e la posizione che assume l’umanità di fronte ad essi.
Ospiti e forum
Tantissimi gli ospiti che si alterneranno al Festival, tra i quali Lech Kowalski, presente al Festival con il film sulle problematiche del lavoro On va tout péter; Lynn Zhang, una delle registe di One child nation, pellicola sulla politica cinese del figlio unico; François Kholer, regista di Je ne te voyais pas, film sulla ‘giustizia riparativa’; Federica Angeli, giornalista di Repubblica, ad oggi sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia iniziate nel 2013; Daniel Wyss regista di Ambassade, che racconta le azioni diplomatiche che hanno permesso di risolvere la crisi degli ostaggi statunitensi avvenuta in Iran nel 1979, insieme a un testimone d’eccezione, Flavio Meroni; Leyner Palacios, menzionato al Nobel per la Pace nel 2016, che ritroveremo nel film Bojayà, caught in the crossfire; l’economista Alan Friedman; lo storico Marcello Flores, esperto di Diritti Umani, così come Donatella Ravera.
Come da tradizione, le diverse tematiche legate ai diritti e alla dignità umana, verranno trattate nei Forum di approfondimento, che vedranno ospiti gli esperti dei più svariati settori insieme ai registi e protagonisti delle storie raccontate dai film stessi. Un dialogo in cui, dopo le proiezioni, anche il pubblico del Festival potrà intervenire.
Premio diritti umani all’autore Hassan Fasili
Un importante momento del Festival sarà quello del “Premio Diritti Umani per l’autore” che quest’anno verrà assegnato al cineasta afgano Hassan Fazili, autore di Midnight traveler, dove racconta, insieme alla moglie e attraverso uno smartphone, il viaggio della famiglia durato tre anni per raggiungere l’Europa e scappare dalla “condanna a morte” ricevuta dai talebani dopo la realizzazione del film Peace in Afghanistan (2013), in cui uno dei maggiori esponenti talebani, Mullah Torjan, dichiara di volere deporre le armi e invita i suoi compagni a seguirlo per avviare un processo di pace nel suo paese. Verranno inoltre proposti, per la prima volta in Svizzera, numerosi corti del regista.
Hassan Fazili sarà presente in sala venerdì 11 ottobre alle ore 21:00 (al cinema Corso) alla cerimonia di premiazione che precede la proiezione del film Midnight traveler, e sabato 12 ottobre alle 14:45 (al cinema Iride) per la proiezione di alcuni corti, inediti in Svizzera, realizzati da Fazili insieme alla moglie e ad Abouzar Soltani, un amico regista anch’esso in fuga.
Concerti
Grazie alla collaborazione di FFDUL con Medici Senza Frontiere Svizzera, venerdì 11 ottobre si potrà ascoltare la musica del duo Kala Jula, formato da Samba Diabaté e Vincent Zanetti. Essenzialmente strumentale e acustica, la loro musica è profondamente radicata nelle tradizioni Mandigue del Mali, nel blues e nel jazz. In collaborazione con il CAT (Comunità d’Africa in Ticino) e la Divisione Eventi e Congressi della città di Lugano, allo Studio Foce, il 12 ottobre si terrà poi il concerto del gruppo Atse Tewodros Project, composto da quattro musicisti etiopi di tradizione, tre musicisti italiani e dalla scrittrice e performer ideatrice del progetto Gabriella Ghermandi, la voce del gruppo.
Mostra fotografica
Non mancherà inoltre l’appuntamento con l’arte. Verrà proposta una mostra fotografica per dare ulteriore spazio alle tematiche dei diritti, che qui diventano occasione di riflessione: Landless. Dal 1 al 20 ottobre 2019 (inaugurazione 1 ottobre, ore 18:30) le fotografie di Davide Vignati saranno esposte presso il Centro Pastorale San Giuseppe. Landless nasce dalla necessità di memoria e testimonianza dell’autore. Dopo quasi quindici anni trascorsi in zone di conflitto e di crisi umanitarie, Davide Vignati inizia un processo di riordino e rivisitazione di un esteso archivio fotografico personale che conta svariate migliaia di scatti colti nel corso della sua attività di operatore umanitario.
Campagna Visual
L’immagine priva di contesto può però essere equivocata e mal interpretata, per questo artisti e grafici, attraverso la continua sperimentazione negli anni, hanno reintrodotto la parola scritta, combinando brevi testi ad immagini di forte impatto, indirizzandone e specificandone il significato. I macro temi (diritti – ambiente – libertà – potere – confini), riprendono la chiave comunicativa dello scorso anno (caratterizzata dall’utilizzo delle icone) amplificandola con l’uso dell’immagine fotografica. La campagna visual del festival è realizzata, anche in questa edizione, da Sand Studio di Lugano.
Le ONG partner del Festival
Per il FFDUL è imprescindibile la collaborazione con le organizzazioni che operano direttamente a difesa e promozione dei Diritti Umani e a sostegno delle persone colpite dalle tante violazioni degli stessi.
Per tutte le informazioni vi invitiamo a consultare il sito ufficiale.