L’Associazione Ticinese dei Giornalisti in collaborazione con i Corsi di giornalismo della Svizzera italiana e nell’ambito del Festival dei diritti umani, il prossimo 9 ottobre alle 18:15 al Cinema Corso di Lugano organizza un incontro con la giornalista de “La Repubblica” Federica Angeli. L’incontro, moderato da Aldo Sofia, farà da prologo anche al nuovo corso di giornalismo, anch’esso sostenuto dall’ATG, che prenderà il via due giorni più tardi, l’11 di ottobre.
Federica Angeli è costretta a vivere sotto scorta dal 2013, dopo diverse minacce ricevute in seguito al suo lavoro, che ha contribuito all’arresto e al processo di decine di appartenenti alla mafia romana; in particolare, quella che per anni ha imperversato con racket e violenza lungo il litorale di Ostia. Ancora di recente, Federica è stata fatta oggetto di minacce da parte delle donne del clan presenti fra il pubblico di un ultimo processo. Minacce che in passato sono state rivolte anche ai suoi figli e a suo marito, ma che non l’hanno dissuasa dal continuare nel suo lavoro di cronista impegnata nella denuncia della criminalità organizzata.
La giornalista – alla quale il Capo dello Stato ha attribuito il prestigioso titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica – ne ha scritto nel libro autobiografico, A mano disarmata, da cui è stato tratto anche il film con lo stesso titolo uscito quest’anno nelle sale italiane, e che il 10 ottobre alle 14:15 sarà proiettato al Cinema Iride, in prima visione svizzera. Federica Angeli sarà presente alla proiezione del lungometraggio e risponderà alle domande del pubblico e del moderatore Aldo Sofia. Una testimonianza che per l’occasione rappresenta anche la trentina di cronisti che in Italia sono costretti a vivere sotto scorta – un numero primato in Europa – sapendo di rischiare molto per difendere il diritto a una libera informazione.