«Ispirato all’idea pirandelliana della scarpa come simbolo di identità e metafora del cammino di una persona, il nuovo progetto di Oppy de Bernardo consiste in una scultura panottica realizzata in collaborazione con i detenuti del carcere di Lugano e di Milano. Facendo riferimento sia al guardiano dai mille occhi della mitologia greca e al modello di carcere perfetto teorizzato da Jeremy Bentham, “Panopticon” diventa una testimonianza silenziosa su percorsi di vita emarginati dalla società in attesa di una riabilitazione senza pregiudizi». Michele Robecchi
L’installazione sarà inaugurata sabato 26 ottobre alle 17 in Piazza Manzoni alla presenza delle autorità cittadine.
Oppy de Bernardo (Locarno 1970). Dopo gli iniziali studi in Restauro e Pittura all’Accademia di Como, si trasferisce a Brera per seguire i corsi d’Arte Contemporanea curati da Alberto Garutti. In seguito frequenta la scuola di progettazione ed esecuzione di mosaico a Ravenna. Nel 2008 è tra gli artisti selezionati per la XIV Edizione del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti di Como e vincitore nello stesso anno, del premio Epson FAR (Fabbrica del vapore, Milano). La ricerca dell’artista è incentrata sull’analisi dei processi comunicativi e sui limiti percettivi della realtà ordinaria, attraverso cortocircuiti relazionali generati – dallo stesso – con oggetti di uso comune e di fruizione collettiva.
Panopticon è un progetto promosso dalla Divisione eventi e congressi della città di Lugano nell’ambito di Arte Lugano e Lugano Creativa. Si ringraziano inoltre le Strutture Carcerarie di Lugano e di Bollate (Milano) e i partner Radio Ticino e Idea Legno.
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Arte urbana Lugano
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