Il giovane regista Leonardo Lidi firma la sua prima regia prodotta da LuganoInScena / LAC Lugano Arte e Cultura in cui dirige Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Mario Pirrello e Anahì Traversi. Lo zoo di vetro debutterà in prima assoluta al LAC lunedì 4 novembre (replica martedì 5 novembre, entrambe alle ore 20:30).
Recente vincitore della sezione College che la Biennale Teatro di Venezia dedica ai giovani artisti, Leonardo Lidi firma la sua prima regia prodotta da LuganoInScena/LAC Lugano Arte e Cultura e lo fa scegliendo di mettere in scena Lo zoo di vetro di Tenessee Williams, di cui cura anche l’adattamento drammaturgico. Una prova importante per il giovane regista emiliano che dirige un cast composto da Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Mario Pirrello e Anahì Traversi. Un lavoro in cui il soggiorno della famiglia Wingfield viene reinterpretato e illluminato dallo scenografo losannese Nicolas Bovey, già allievo di Margherita Palli, e gli interpreti indossano i costumi firmati da Aurora Diamanti.
Lo zoo di vetro – che Williams scrisse ispirandosi alla sua storia personale – racconta le vicende della famiglia Wingfield composta dalla madre Amanda e dai suoi due figli, Tom e Laura, ragazza timida e claudicante. Abbandonata dal marito, Amanda deve affrontare le difficoltà, i timori e le ansie che le derivano dal desiderio di assicurare un futuro sereno ai suoi figli.
Dalla presentazione di Leonardo Lidi: «È come se stessi affrontando un divertito viaggio personale attraverso le famiglie del Teatro. Dopo aver recitato negli Atridi in Santa Estasi di Antonio Latella il ruolo del padre Agamennone, e dopo aver messo in scena Spettri di Ibsen e il focolare della famiglia Alving alla Biennale Teatro di Venezia, mi sembrava il momento di bussare alla porta di un’altra Casa fondamentale per il mio percorso formativo: i Wingfield. Lo zoo di vetro, il testo più autobiografico di Tennessee Williams, mi permette di continuare questa ricerca tra le dinamiche più basilari ed elementari del nostro inizio e di farlo in maniera attiva, scomponendo e toccando senza preoccupazioni l’universo proposto dall’autore. Come si muove la famiglia nel tempo? Come si sposta il teatro tra i secoli? Il dramma borghese necessita di limiti dettati (anche) dall’amore e analizzare di volta in volta lo spessore delle pareti che ci circondano resta il mio interesse prioritario in questa esperienza registica. Tom/Tennessee, come suo padre, apprende l’arte del fuggire, ma rimane comunque ingabbiato in un album di fotografie, vive costantemente in un limbo tra i tempi e l’unica cosa che può fare per tentare di progredire e di raggiungere un nuovo luogo è raccontare al pubblico un pezzo della propria storia. Ma dove andiamo, quando camminiamo nel buio del futuro?».
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Orari d’apertura: ma-do 10:00–18:00