Si intitola Cammelli a Barbiana, il testo di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, che quest’ultimo porterà in scena stasera, 3 luglio, alle 21 al Teatro Foce di Lugano, all’interno del Wor(l)ds Festival di LongLake.
Come suggerisce il titolo, al centro vi è la storia di don Milani, che è stata ripercorsa in occasione dei cinquant’anni dalla morte. O, per meglio dire, quella di Lorenzo: prete, maestro e uomo, alla guida di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Un luogo in cui c’è tutto il tempo che serve per aspettare gli ultimi.
Niccolini è un drammaturgo che da molti anni lavora, studia e scrive con Marco Paolini (insieme al quale ha realizzato, tra l’altro, lo spettacolo ITIS Galileo e la versione televisiva del Vajont). D’Elia, invece, è un educatore che da oltre 15 anni lavora con bambini, ragazzi e maestre, tra la natura e i banchi di scuola.
«Racconto di un ragazzo ricco, sorridente e pure bello» ha spiegato D’Elia, unico interprete dello spettacolo, «sempre in lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che, mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ‘43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompiscatole del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani».
«Cammelli a Barbiana è un racconto a mani nude e senza scena» ha aggiunto D’Elia. «Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste».
“Cammelli a Barbiana. Don Lorenzo Milani e la sua scuola”, questa sera, 3 luglio, alle 21 al Teatro Foce