Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi. Il testo, per la messinscena di Marche Teatro, è in cartellone giovedì 14 e venerdì 15 novembre al Teatro di Locarno ed è interpretato da Arturo Cirillo. La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza e una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare.
Cirillo nella doppia veste di attore e regista, è un parvenu che accoglie, non per caritatevole compassione, ma per interesse personale, la richiesta di una povera contadina e ne prende in carico la figlia. La fa allevare in un convento , tutta ricami, preghiere e sottomissione, zero istruzione. Agnese (Valentina Picello) cresce ignara della sua condizione di cavia umana: l’esperimento consiste nel creare la moglie perfetta, culturalmente e socialmente inferiore al futuro marito cui dovrà ogni cosa.
Il caso però interviene e conduce Orazio (Giacomo Vigentini), giovane di belle speranze, sotto la finestra di Agnese, fille mal gardée da due gretti servi-carcerieri dall’accento vagamente campano (Rosario Giglio e Marta Pizzigallo). Orazio è un incrocio improbabile tra Fedez, Michael Jackson e Lucignolo, che con serenate a suon di rap, con il fascino del bomber e del cappello da baseball con visiera al contrario, conquista il cuore ingenuo della ragazza.
Durata dello spettacolo: 1 ora e 35 minuti senza intervallo.
Prevendita e informazioni: Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli,
tel: 0041/(0)91 759 76 60 oppure sul sito www.teatrodilocarno.ch