Il Museo della Ceramica di Mondovì (Piemonte, Italia) ospita la mostra Le trame di Raffaello. Il restauro dell’arazzo Madonna del Divino Amore del Museo Pontificio di Loreto, un progetto espositivo nato dalla collaborazione tra la Fondazione CRC, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, il Museo Pontificio di Loreto, il Museo della Ceramica e il Comune di Mondovì.
Protagonista dell’esposizione sarà l’arazzo Madonna del Divino Amore, realizzato agli inizi del Cinquecento dalla raffinata manifattura di Bruxelles su cartone derivante da un’opera di Raffaello Sanzio. Prima di essere esposta a Mondovì, l’opera è stata oggetto di un accurato restauro condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
La rassegna approfondisce il mondo antico e prezioso degli arazzi, con la presentazione di un capolavoro del XVI secolo realizzato a partire da un’opera di Raffaello (Urbino, 1483 – Roma 1520). L’esposizione anticipa le celebrazioni per i 500 anni dalla morte dell’artista e propone un percorso affascinante alla scoperta della materia e della tecnica che caratterizza un arazzo antico, portate in evidenza dal recente intervento di restauro.
La mostra costituisce inoltre un’importante occasione per far luce sulla produzione raffaellesca attraverso la declinazione dei suoi disegni su cartoni preparatori nelle diverse arti. L’arazzo traduce, con filati preziosi, una delle più note immagini della sua produzione pittorica, che nel XIX secolo venne denominata Madonna del Divino Amore. L’opera raffigura la Madonna con Bambino, Sant’Anna e San Giovannino ed era parte di una serie tessuta su modello raffaellesco raffigurante episodi della vita della Vergine, commissionata dal potente vescovo di Liegi, Érard de la Marck. Nel XVII secolo l’intera serie divenne proprietà di Papa Alessandro VIII Ottoboni e nel 1723 il nipote, il Cardinale Pietro Ottoboni, ne fece dono al Santuario di Loreto.
Il percorso espositivo al piano terreno del Museo della Ceramica porta subito a un’immersione e a una visione ravvicinata del prezioso manufatto. Segue un’area dedicata agli approfondimenti storici sull’arazzo ma anche sulle tecniche esecutive, i materiali, la conservazione e il restauro grazie ai quali si potrà prendere visione delle diverse modalità di tessitura a telaio, di lane, sete e filati metallici che venivano utilizzati, per poi passare a scoprire le tinture e infine l’accurata documentazione sulle fasi del restauro.
«Restaurare un arazzo è sempre una grande sfida, sia per la complessità tecnica che per la preziosità delle materie – spiega Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” – Misurarsi con i grandi capolavori della storia dell’arte richiede capacità di analisi e grande professionalità che siamo felici di avere nei nostri laboratori: mettere queste qualità a disposizione del territorio è la nostra missione». Mentre Andreina d’Agliano, presidente della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì ha descritto la mostra come un’occasione che «permette ai visitatori del Museo della Ceramica di accostarsi, attraverso l’arazzo, non solo a una delle opere più note realizzate da Raffaello, bensì di conoscere in profondità la storia di questo straordinario arazzo, realizzato a Bruxelles, e apprezzare i passaggi del restauro che lo hanno riportato a nuova vita».
La rassegna è visitabile al Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore, 1) fino a domenica 15 marzo, il giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18. L’ingresso è libero. Inoltre, durante il periodo di apertura è promosso un ricco programma di laboratori didattici per le scuole, a cura del Museo della Ceramica.
Per maggiori informazioni è possibile telefonare allo +39 017440389 e al +39 0174559365 oppure visitare il sito: www.fondazionecrc.it.