Musica

Suoni al buio: un viaggio musicale intorno al mondo

Suoni al buio - Sandro Schneebeli e Max Pizio (Foto: Marco D'Anna)

Suoni al buio – Sandro Schneebeli e Max Pizio (Foto: Marco D’Anna)

Dopo 240 concerti in Svizzera, Germania, India, Egitto e Svezia, ad ottobre è ripartito il settimo tour di Suoni al buio, un progetto che propone un viaggio musicale intorno al mondo in una sala completamente oscurata, per un’esperienza sensoriale unica, immersa nel buio più totale. A proporre questa speciale esibizione sono due artisti ticinesi di fama internazionale: Sandro Schneebeli (chitarrista, vincitore del Swiss Jazz Award nel 2012) e Max Pizio (sassofonista e clarinettista multitalento, fondatore di “Tetraktys Music”).
In un ambiente totalmente buio, il pubblico viene invitato a lasciarsi andare facendosi trasportare da suoni, rumori, profumi, voci e musica.

“Questo progetto è nato un po’ per scherzo nel 2011”, racconta Sandro Schneebeli, “da un amico, Vito Robbiani, che ha vissuto l’esperienza di una cena al buio a Zurigo e mi ha buttato lì la battuta che anche io avrei potuto suonare al buio!”. Schneebeli prende sul serio la proposta e inizia a sviluppare il concetto di Suoni al buio. Nel 2012 propone quattro concerti al buio alla Sala Metrò di Lugano affiancato da Bruno Bieri: “Abbiamo vissuto questi concerti in una dimensione speciale, sia noi che il pubblico e così abbiamo iniziato a portare il progetto in tutta la Svizzera.”
I due artisti suoneranno insieme per due anni, poi, dal 2014 inizierà la collaborazione con Max Pizio: “Bruno suonava degli strumenti più tradizionali come il corno delle alpi, l’Hang e la Langnauerli … ad un certo punto ho sentito la necessità di cambiare stile perché mi sentivo un po’ limitato anche a livello di tonalità. Max suona una moltitudine di strumenti e mi trovo davvero bene con lui. Da quest’anno è anche lui parte del progetto; siamo un team.”

Il pubblico viene accompagnato in sala e fatto accomodare da degli “specialisti del buio”, come li chiama Schneebeli, ovvero delle persone cieche o ipovedenti che da anni collaborano con lui. In Ticino si avvale della collaborazione di UNITAS, Associazione Ciechi e Ipovedenti della Svizzera Italiana. “Quando andiamo all’estero, invece, contattiamo le ambasciate e ci indicano loro le associazioni a cui dobbiamo rivolgerci. Nel 2020 vorremmo andare in Cina, ma lì stiamo facendo fatica a trovare delle guide cieche, poiché nella società cinese le persone diversamente abili sono ancora una vergogna e vengono tenute nascoste, non sono per niente integrate. Quando siamo stati in Egitto e in India non abbiamo invece avuto alcun problema, anzi: era bello sentirli raccontare dopo i concerti come vivono in questi paesi la condizione di persone con handicap visivo. Se in Europa la nostra viene vista come una proposta culturale, in altre nazioni si trasforma in un progetto socio-culturale poiché il coinvolgimento di persone con handicap non è per nulla scontato”.

Una volta seduto lo spettatore/ascoltatore viene immerso in un viaggio musicale fra i diversi continenti, “tramite la musica le persone si creano le proprie immagini, ognuno è libero di andare dove vuole con la mente.”
Al contrario dei concerti a cui siamo abituati oggi, dove luci e scenografie talvolta prendono il sopravvento sulla musica, in un concerto al buio i suoni vengono percepiti al massimo: la musica si intercala al silenzio, al battito del proprio cuore, al suono di una campana fuori dalla finestra o al respiro. In una società sovraccarica di stimoli visivi, inizialmente il pubblico si deve abituare a questa dimensione.
“L’obiettivo è quello di portare per un’ora l’ascoltatore in una dimensione sonora, in questo caso l’uditore fa proprio un lavoro interiore. È lo spirito che è diverso”.

Per rendere l’esperienza più rilassante il duo ha accordato tutti gli strumenti a 432 Hertz. Schneebeli spiega che “la nota la di riferimento viene accordata convenzionalmente alla frequenza di 440 Hz. Noi invece accordiamo a 432 Hz poiché si dice che 432 Hz siano vicini alla frequenza che viene creata nell’universo con il movimento dei pianeti e quindi anche della terra: in questo modo siamo più in sintonia con l’universo, dandoci dei benefici anche a livello fisico”.

Un’altra proposta interessante di Suoni al buio sono i “concerti family” in cui i bambini e i loro genitori, vengono accolti da Darky (una mamma pipistrello) e con lei, al buio, viaggeranno insieme in uno stimolante viaggio fra suoni e musica.

Dopo il tour svizzero, Suoni al buio vorrebbe sbarcare, oltre che in Cina, anche negli Stati Uniti. In Ticino si potranno ascoltare i Suoni al buio il 30 novembre allo Studio Foce di Lugano, il 7 dicembre al Teatro Dimitri a Verscio e il 18-19 gennaio Allocale a Croglio.

Corinne Bianchi

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