Mi è stato riferito da persona bene informata che chi lavora a Zurigo per Google se vuole riesce a penetrare anche nel più profondo dei nostri personali computer senza che noi ce se ne accorga. La ditta americana offre poi a questi suoi abili collaboratori, quando raggiungono gli obiettivi fissati, anche del tempo libero straordinario. Ma pure cure rilassanti, fitness speciali… Mi chiedo se metta loro a disposizione anche soffici divani con disponibili odalische. Avete capito da chi siamo oggi totalmente controllati? Altro che sardine o banane, per me buone solo da mangiare: le prime fre–sche, o in scatola sottolio; le seconde al naturale, oppure fritte in un tegame con un uovo di gallina.
È di questi giorni, secondo le ultime statistiche, che la seconda causa di morte dei nostri giovani starebbe, subito dopo gli incidenti stradali, nel loro suicidio. Ora mi chiedo – e chiedo a Bertoli, De Rosa, Vitta e… “compagnia cantante”– se quella nostra non sia una società ormai perdente su tutti i fronti. Indipendentemente da frontalieri al rialzo o salari al ribasso. Da centro, sinistra o destra. Da liberali, pipidini, socialisti o verdi. Da credenti, atei, o agnostici. E non sia invece, come diceva il buon “Ginone” (Bartali), «che ormai è tutto da rifare».
Altro che Natale, facendo «gli acquisti nel canton Ticino per sostenere la nostra economia» – come pubblicato attraverso colorati grandi annunci su i due quotidiani Corriere del Ticino e Caffè della Domenica, che però pescano nuovi collaboratori (anche per le illustrazioni !) nella vicina Repubblica. E ciò dopo averne licenziato alcuni già in pianta stabile! Mi chiedo a volte se ciò faccia più pena oppure schifo.
Certo, alla fine un giorno dovremo tutti morire. Anche se le diverse religioni del mondo hanno cercato di addolcirci per millenni la pillola facendoci credere in un al di là. Ma per intanto, fino a nostra più o meno natural morte terrena, viviamo ancora tutti qua. E allora? Allora almeno un po’ più di dignità forse non guasterebbe. Proviamo dunque a vederci chiaro. Cercando di diradare almeno qualche nebbia.
Per esempio attraverso la lettura di due interessanti pagine apparse su Azione del 16 dicembre scorso a cura di Enrico Morresi. Il buon Enrico, da non confondersi con l’omonima pregiata verdura appartenente alla famiglia degli spinaci, ce la racconta tutta in modo ben documentato e chiaro, da vero giornalista, la storia del paludato quotidiano locale della famiglia Soldati.
Alla morresiana chiosa : «Pontiggia ormai passato da direttore a tour operator» (!!!) – avrei solo aggiunto che, «se a Bellinzona in via Ghiringhelli hanno il… Lulo (ottimo collega grafico), a Muzzano tengon la Lola… (forse perché la cagnolina dell’Erasmo si accontenta di solo qualche piccola croquette?)».
Orio Galli