Mare Morto (10 gennaio, Teatro Sociale Bellinzona, ore 20.45)
La nuova produzione di Officina Teatro parte dalla necessità del suo direttore artistico Mirko D’Urso di dare voce alla tragedia dei migranti che affrontano il mar Mediterraneo con la speranza di un futuro migliore. Questa è la storia di chi, nonostante non abbia nulla, ha la cosa più importante per sopravvivere: un’incrollabile fede nel futuro e nell’amore. Dice l’autore e regista Simone Gandolfo: «L’autunno del 2017 l’ho passato in mezzo al Mar Mediterraneo, su una Nave della Guardia Costiera Italiana; stavo realizzando una serie TV documentaria sui salvataggi dei migranti. Ho visto con i miei occhi e sentito con la mia carne ciò di cui veramente non si può fare a meno: l’amore. Paradossalmente i racconti di chi ha subito le peggiori sevizie nelle carceri libiche, sono racconti pieni di amore per la vita e di gratitudine e speranza verso il futuro. Per questo ho deciso di scrivere questa “favola” perché il senso delle favole è quello di ricordare alla parte più pura di noi cosa sia il Bene e cosa il Male». Clicca qui per la recensione di Mare Morto di Manuela Camponovo.
Di: Simone Gandolfo – con: Mirko D’Urso – regia: Simone Gandolfo – assistente alla regia: Ylenia Santo – produzione: Officina Teatro, 2019 – rassegna: “Narrazioni” del cartellone del Teatro Sociale.
Patchwork. Un mosaico di storie (12 gennaio, Teatro Sociale Bellinzona, ore 16.00)
La creazione di questo spettacolo parte da una serie di riflessioni che raccontano, con sguardo poetico e visionario, il tema dell’identità nella società contemporanea e multiculturale. Due personaggi, un antropologo e una donna, si incontrano in un luogo senza spazio e senza tempo. Percorrendo alberi genealogici e scoprendo oggetti capaci di evocare storie di viaggi e avventure di famiglia accompagnano bambini e adulti nella scoperta dell’importanza di chiedersi chi veramente siamo e da dove veniamo. La storia di un incontro che nasce dalla curiosità verso l’altro e che presto si trasforma in un gioco teatrale per leggere la propria storia personale come episodio di una nuova mitologia contemporanea: un mosaico di storie di cui ciascuno è un unico e indispensabile tassello. Patchwork vuole stimolare una sensibilità e accendere uno sguardo diverso, capace di leggere e ritrovare nella storia privata e universale la specificità del genere umano nel suo essere migrante.
Di: Cristina Cazzola e Carol Cassistat – con: Sara Zoia e Daniele Tessaro – regia: Cristina Cazzola e Carol Cassistat – collaborazione al testo: Lucio Diana – scene e luci: Lucio Diana – musiche originali: Nicolas Jobin – produzione: Accademia Perduta / Romagna Teatri, 2017 – rassegna: “Primi applausi” del cartellone del Teatro Sociale – età consigliata: 5 anni.
Informazioni
I biglietti per questi due spettacoli sono ottenibili da subito presso l’Ufficio Turistico Bellinzona (tel. 091 825 48 18), sul sito www.ticketcorner.ch e presso tutti i punti vendita Ticketcorner.