Manuela Camponovo
Questa mattina scolaresche di piccoli si sono dati appuntamenti al Teatro Foce di Lugano per un altro spettacolo della rassegna in concorso, nell’ambito del FIT, Young&Kids. Baby terra degli italiani Eccentrici Dadarò era destinato ai bambini dai 3 ai 5 anni: le cinque produzioni qui inserite sono riservate a fasce diverse di età e questo potrebbe forse creare un problema alla giuria di giovani critici emergenti per una difficoltà di raffronto. Riteniamo in ogni caso che per la complessità simbolica e di articolazione della tematica, in particolare, questa creazione non fosse propriamente idonea a bimbi così piccoli. Certamente gli arriva il linguaggio del corpo, la mimica clownesca dei due personaggi in scena, le gag, ma perché allora sprecare una tematica come l’origine della terra? Infatti la platea provocata, alla fine, dalla coppia di interpreti non ha saputo porre domande.
Si gioca attorno ad un uovo che i due con cuscini illuminati sulle spalle (quasi fossero delle ali) devono custodire, proteggere, nutrire, farlo cresce come fosse un neonato. Tra materasso, valigette trasparenti, fumi, acqua… per un creato in divenire, battibecchi e pasticci, alla fine dall’uovo esce la sferetta magica della favola-sogno che in una notte vuole narrare appunto una idea di universo, il niente prima del tutto. Il pubblico particolare ne avrà preso la parte più immediata del messaggio che potrebbe arrivare ad una platea con qualche anno in più.