Forse non stracolma, ma con il Carnevale di Bellinzona al suo slancio iniziale poteva andare molto peggio. Per fortuna in pochi si sono fatti scoraggiare dall’altrettanto ingombrante evento della giornata di ieri: un rovesciamento di un tir sull’A2 che ha inibito non poco la mobilità ticinese. Invece un’ottantina di spettatori – fra cui anche bambini e famiglie ispanofone residenti qui – hanno conosciuto l’asinello moresco protagonista di “PLATERO Y YO”, lo spettacolo diretto da Gerardo Placido che ha riunito non soltanto un’immensa voce della letteratura spagnola, il premio Nobel per la letteratura Juan Ramon Jimenez, ma anche il grande compositore fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco, che dell’opera ascoltata ieri al Teatro Foce di Lugano compose le musiche. Una riunione felice resa possibile anche dallo straordinario virtuosismo di due artisti di casa nostra: l’interprete e cantante Valentina Londino e il chitarrista classico Manuele Colacci, che non ha smesso di riempire la sala di sonorità andaluse nemmeno per un istante. Accanto a loro, sul palco allestito come un paesaggio agreste della vecchia Andalusia, ad occuparsi della narrazione in spagnolo del poema c’era il madrileno Gregorio Cadarso Mateos. Ma anche l’attrice Larisa Criscenti ci accompagna alla commozione, quando chiama – sul finale – Platero, Platero, vero che ci vedi? in coro insieme agli altri; perché il dolce asinello finisce presto in cielo, e questo per la disperazione dei suoi amici di cammino. Ma i puri di cuore il lutto lo attraversano, ed è nel piccolo comune di Moguer che il poeta/Platero rinvigorisce il suo legame con la natura e approda a più sincero senso della vita.
Margherita Coldesina