Le sale dell’Ospizio al passo del San Bernardino accolgono durante l’estate una mostra di opere del pittore Gioachimo Galbusera (Milano 1870-Lugano 1944), uno dei più popolari artisti tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento. Una ventina di opere su tela riassumono l’itinerario artistico di Galbusera, iniziando dai tanti soggetti di montagna, e in specie della regione del San Bernardino, per continuare con le nature morte e i fiori. La mostra, curata da Aldo Cereda e Brunetto Vivalda, attenti collezionisti di Galbusera, si inaugura sabato 14 luglio dalle ore 17. Rimane aperta fino al 29 settembre, tutto i giorni dalle 10 alle 19. Accanto alle opere sarà disponibile il volume Gioachimo Galbusera tra Milano, Lugano e San Bernardino di Dalmazio Ambrosioni, in cui viene delineato l’intero percorso biografico e artistico del pittore.
Definito dai contemporanei “il Raffaello dei fiori” per la bravura in questo genere pittorico, Galbusera è stato pittore molto conosciuto e apprezzato, tanto che le sue opere non potevano mancare tra i collezionisti del tempo a Lugano, in Ticino, in Mesolcina in Lombardia e anche oltre San Gottardo. Dopo gli anni di Brera, si stabilì a Lugano dove aprì una scuola di pittura e avviò un importante percorso espositivo a sud (dalla Permanente di Milano alla Villa Ciani di Lugano) ma anche a nord delle Alpi, partecipando alle principali esposizioni nazionali. Per decenni ha trascorso le estati al San Bernardino, dove era figura molto popolare e tenne diverse mostre. Ritorna ora con una mostra a quell’Ospizio da cui ha ritratto a più riprese il Lago Moesola, la natura, la corona di montagne e i panorami con la ricchezza della sua tavolozza pittorica. Un significativo ritorno per un pittore presente ancora oggi nelle rassegne museali dedicate alla pittura tra fine Ottocento e prima metà del Novecento.