Tutto chiuso: cinema, teatri, musei, centri giovanili, luoghi di aggregazione. Così ha imposto il decreto per tutelare la popolazione davanti all’emergenza del Coronavirus. L’invito è quello di restare a casa e uscire solo se indispensabile. E per evitare di annoiarsi si può leggere un libro, chiamare un amico, oppure guardare la televisione o ascoltare un po’ di radio. E così radio e tv diventano complici dei cittadini, come? Lo ha spiegato ieri sera al telegiornale Maurizio Canetta, direttore della RSI… dove in seguito alla situazione difficile che il paese sta fronteggiando ha sottolineato quanto sia importante ed essenziale seguire le misure precauzionali imposte: «Un impegno personale è quello di rispettare le regole per salvaguardare noi, gli altri e proteggere il sistema sanitario». Ha poi aggiunto che la RSI ha riprogrammato i propri palinsesti perché «Noi siamo un mezzo di comunicazione di massa, di servizio pubblico; e dunque dobbiamo essere pronti e capaci di informare in modo preciso, attento e equilibrato – continua il direttore – ma vogliamo e dobbiamo anche accompagnare tutte le persone in questi momenti in cui restare a casa è imperativo. La televisione e i nuovi mezzi di comunicazione devono in qualche modo essere di supporto e di compagnia. È un dovere».
Un dovere che pare non essere preso con leggerezza: infatti, a partire da domani cominciano già le nuove proposte di intrattenimento per il pubblico a casa, per grandi e piccoli:
LA2: a partire dalla mattina, verranno proposti una serie di programmi dedicati ai bambini, programmi di ginnastica per le fasce anziane, serie locali, commedie dialettali, documentari di grande respiro e grandi film popolari.
Inoltre, Canetta precisa che la RSI sta lavorando per proporre musica: dal rock a quella classica; e poi teatro e poesia in forma semplice: letture, commenti e molto altro ancora.
RADIO
La radio aprirà lo spazio delle dediche, come momento di comunicazione e contatto. Si sta creando una trasmissione su Rete Uno dove le persone possono raccontare le proprie sensazioni nel vivere questo momento di difficoltà.
Rete Due: teatro, commedie, accompagnamento concerti… lo scopo è proprio quello di offrire quello che non c’è nella società.
Rete Tre, lavora per il pubblico giovanile: per esempio, in particolare il programma Baobab che vuole diventare il momento di racconto e di scambio con i giovani; utilizzando anche i social media.
Insomma, sono tante le iniziative in programma, e anche i formati web stanno già lavorando in questa direzione. L’impegno della RSI è chiaro nelle parole di Maurizio Canetta: «Tutti a casa, ma noi stiamo a casa con voi».
Maria Elisa Altese