Nella seduta del 25 marzo 2020 il Consiglio federale è stato informato dal Dipartimento federale di giustizia e polizia che le restrizioni d’entrata sono state estese a tutti gli Stati Schengen. Questa misura rafforza ulteriormente la protezione della popolazione dal nuovo coronavirus.
Già settimana scorsa il Consiglio federale ha emanato restrizioni d’entrata per i passeggeri provenienti per via terrestre o aerea da Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna e da tutti gli Stati non aderenti a Schengen. Da mezzanotte le condizioni d’entrata inasprite valgono anche per i voli da tutti i restanti Stati Schengen ad eccezione del Principato del Liechtenstein. I competenti organi dell’UE sono stati informati al riguardo.
Con l’estensione delle condizioni d’entrata inasprite ai voli provenienti da tutti gli Stati Schengen e la verifica di tali condizioni nel quadro dei controlli alla frontiera presso gli aeroporti, tutti i voli provenienti dall’estero sottostanno ora agli stessi controlli effettuati all’ingresso.
L’entrata in Svizzera continua a essere ammessa per i cittadini della Svizzera e del Principato del Liechtenstein, per le persone con un titolo di soggiorno svizzero e per le persone che devono recarsi in Svizzera per motivi di lavoro o che si trovano in una situazione di assoluto bisogno. Restano ammessi anche il traffico di transito e il traffico delle merci. Queste misure sono volte a proteggere in maniera ancora più efficace la popolazione svizzera dalle infezioni da coronavirus e a garantire le necessarie capacità nel sistema sanitario svizzero.
Gli Stati che hanno aderito all’Accordo sulla libera circolazione delle persone sono autorizzati a limitare la circolazione delle persone per motivi d’ordine, sicurezza o sanità pubblici. L’estensione delle restrizioni d’entrata agli Stati UE/AELS è stata emanata nel rispetto del principio della parità di trattamento ed è conforme all’ordinanza Covid-19.