In questi giorni di pandemia l’America scopre Alessandro Manzoni: la prima traduzione inglese in quasi mezzo secolo dei capitoli sulla peste dei Promessi Sposi è infatti stata messa online dal sito LitHube.
Il traduttore è Michael Moore, che da anni è al lavoro sulla grande opera dello scrittore italiano.
Il romanzo manzoniano uscirà in traduzione inglese per intero nel 2021 con The Modern Library, una collana fondata negli anni Venti per fornire ai lettori americani una selezione di titoli della migliore letteratura europea.
Michael Moore, oltre ad essere l’interprete della Rappresentanza Permanente all’Onu, si è cimentato anche con testi di Moravia e Primo Levi, ma anche Edgardo Franzosini, Fabio Genovesi, Erri De Luca e Nicola Gardini.
Ci si potrebbe chiedere come mai un pilastro della lingua italiana come I Promessi Sposi viene tradotto solo oggi in inglese. Secondo Moore, questo è dovuto al fatto che la letteratura italiana è stata scoperta dopo negli USA perché da un lato vi è lo sfondo religioso e più in particolare cattolico dei Promessi Sposi, dall’altro il fatto che, se prendiamo ad esempio la letteratura francese, negli USA è partita avvantaggiata perché la Francia è diventata nazione prima dell’Italia e molto prima dell’Italia ha avuto una sua unica lingua.
Riguardo la messa online dei capitoli dedicati alla peste, Moore ha elogiato l’accuratezza di Manzoni nella descrizione della peste del 1630 pur scrivendone due secoli dopo: “una descrizione epidemiologica non solo della diffusione del contagio ma anche delle reazioni da parte della gente comune e dei leader politici e religiosi”.
Oggi come allora si cercano molti capri espiatori mentre lo sforzo di identificare il paziente zero si trasforma nella percezione del virus come importato da stranieri.