Il giornalista Giulietto Chiesa è scomparso all’età di 79 anni. La notizia è stata comunicata dal vignettista Vauro Senesi sui social: «Giulietto Chiesa è morto. Non riesco ancora a salutarlo. Ricordo i suoi occhi lucidi di lacrime, a Kabul, davanti ad un bambino ferito dallo scoppio di una mina. È morto un uomo ancora capace di piangere per l’orrore della guerra. I suoi occhi sono un po’ anche i miei».
Negli anni Sessanta ha passato la sua gioventù tra la maturità classica e la Federazione Giovanile Comunista Italiana. Poi ancora più dentro al PCI nei primi anni Settanta, quelli del trapasso tra la segreteria Longo e quella di Enrico Berlinguer, sia come funzionario locale del partito nel genovese, sia come capogruppo comunista nel consiglio comunale del capoluogo ligure. È alla fine degli anni Settanta che Chiesa inizia ad affermarsi come giornalista, allontanandosi non senza polemiche dal partito, diventando corrispondente da Mosca per l’Unità e La Stampa e scrivendo numerosi libri sull’Unione Sovietica, la guerra e la globalizzazione.
Nel 2003 ha aderito da indipendente all’alleanza politica fra Di Pietro e Occhetto candidandosi alle Europee del 2004. Viene eletto al Parlamento europeo. All’Europarlamento si è iscritto al gruppo liberale dell’Alde, prima di passare da indipendente nel gruppo Socialista del Pse. Negli ultimi anni ha dato vita all’associazione politica “Alternativa”. Nel 2012 ha sostenuto il M5s alle elezioni regionali in Sicilia. Nel 2017 ha poi fondato con Antonio Ingroia un nuovo partito denominato “La Mossa del Cavallo”, poi ribattezzato “Lista del Popolo per la Costituzione”.