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Come i social network possono fare del bene mentre siamo tutti in quarantena

La recente pandemia ha portato molte nazioni a introdurre misure precauzionali come il distanziamento sociale e/o addirittura la quarantena obbligatoria, tutto ciò ha fatto in modo che i social media modellassero il modo in cui tutti noi ci connettiamo durante questa emergenza. Stare separati ci ha avvicinato molto di più.

Le scuole, i ristoranti, i bar, i cinema, i musei, i teatri sono stati chiusi; i concerti e gli spettacoli sono stati cancellati e annullati, così come gli eventi sportivi e vari festival culturali; insomma, lockdown totale e mondiale. Però, socializzare fa parte dell’indole umana, così quando si è stati spinti a isolarsi per motivi di sicurezza molti hanno iniziato a trovare modi per intrattenere se stessi, i propri amici, i propri parenti, i propri vicini e anche estranei in tutto il mondo, attraverso i social network.
Poiché siamo abituati a vivere in comunità e la maggior parte di noi (ma non tutti) percepisce la sicurezza nei numeri, quando la nostra esistenza comunitaria viene interrotta, siamo vulnerabili e iniziamo a provare sentimenti di disagio, in alcuni casi ansia e un senso di isolamento. Iniziano a mancare cose che davamo per scontato, come andare a fare un semplice passeggiata, oppure bersi un caffè al bar e fare due chiacchiere con un amico/a o collega. Insomma, la ristrettezza di piccoli momenti “spensierati” di socializzazione ci porta a provare attimi prolungati di nostalgia.
La sfida è quindi quella di rimanere sociali mentre si sta a casa. È così che nasce “l’arte di socializzare durante una quarantena”, cioè modi diversi per rimanere in contatto pur restando confinati.

SOCIAL MEDIA E CULTURA
I musei di tutto il mondo hanno cercato di creare tour virtuali visibili a tutti; il mondo televisivo ha ascoltato le richieste del pubblico tramite i social, trasmettendo alcuni dei film più acclamati e voluti; per i cineasti l’attore Brett Goldstein ha avviato un “Film Club” su Twitter attraverso l’hashtag #IsolationFilmClub: dove un film viene selezionato ogni giorno da un utente nominato e il pubblico può poi discuterne utilizzando lo stesso hashtag.

Anche Instagram viene utilizzato per tenersi in contatto e intrattenere, diversi musicisti locali e internazionali hanno preso parte a diverse iniziative per regalare momenti musicali al pubblico con canzoni inedite, alcune delle quali dedicate proprio alle zone più colpite dalla pandemia. Un esempio è Sting che ha dedicato diverse canzoni alle vittime del coronavirus in Italia. Mentre altri come Andrea Boccelli, Céline Dion, Lang Lang, John Legend e Lady Gaga hanno creato un “concerto virtuale” per raccogliere fondi a favore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Social network come Instagram e TikTok sono stati il mezzo attraverso cui sono state lanciate diverse “sfide” dal disegnare un oggetto particolare, al fare un ballo particolare, fino alla sfida delle flessioni per tenersi in forma tutti insieme. Simili “challenge” venivano lanciate frequentemente anche pre-pandemia, soprattutto tra le generazioni più giovani con l’unica differenza che prima molti di noi avrebbe ignorato o addirittura criticato tale cose, adesso invece partecipiamo, giochiamo e ci sfidiamo.

Tutti i social network che fino a poco fa sono stati ampiamente criticati da molti, adesso vengono rivalutati e utilizzati per unire le persone in un momento di crisi ed emergenza mondiale.

MEA

 

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