Nell’ambito degli incontri letterari che si stanno svolgendo al Boschetto del Parco Ciani, una collaborazione Casa della Letteratura e Festival LongLake, ieri è stato ospite Daniel Maggetti, scrittore, studioso, specialista di letteratura romanda, ticinese ma da anni trapiantato a Losanna, la sua lingua creativa è il francese. E infatti in francese è uscito nel 1997 il suo primo romanzo (dopo l’esordio con una serie di racconti) che l’anno scorso è stato pubblicato da Dadò, Camera 112, nella traduzione di Carmela Rausa e con prefazione di Pierre Lepori (una recensione a cura di Michele Fazioli era apparsa in ottobre sul nostro Magazine).
Un libro vecchio e al tempo stesso nuovo che è stato l’oggetto della serata, introdotta da Fabio Alborghetti e intitolata La memoria di frammenti parlanti, poiché al centro c’è proprio la memoria come filo conduttore nella storia della relazione di un figlio in visita al vecchio padre, malato, che abita in una casa per anziani, o meglio nella stanza che dà il titolo al volume di poche (meno di 100) ma intense pagine, sullo sfondo naturalistico delle Centovalli, terra natia dell’autore.
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