Gent
di Cito Steiger
Aforismi, poesie,
pensieri filosofici alti,
da ultimo scaffale del grande
magazzino, luoghi, persone,
scritti in italiano e dialetto
Se dovessimo impiegare un solo aggettivo per definire i testi di questo libro potremmo usare “felliniani”. Personaggi, situazioni, sensualità, momenti surreali, umorismo, colloquio con i morti e la Morte, nonsense, filastrocche, materiale che non sfigurerebbe in un copione del grande regista italiano. Interessante, nelle sue poesie e nei suoi aforismi, l’uso dei codici linguistici: il dialetto è riservato quasi solo ai ricordi più cari, ai genitori, ai defunti, al passato descritto con vivacità e nostalgia. L’italiano incarna invece la sua verve etica, morale, le sue indignazioni, le sue amarezze verso un mondo che non condivide, verso persone che non gli piacciono. Non si vedono distinzioni nette tra aforismi, poesie e brani di prosa: i testi scorrono in modo coerente senza barriere di versi o di frasi che finiscono con un punto e che continuano a capo.
Presentazione dell’autore:
Juancito detto “Cito” Steiger è molto conosciuto nella nostra regione come creatore di personaggi radio-televisivi che hanno lasciato il segno, soprattutto nel corso degli scorsi decenni, cosa rara dalle nostre parti. Una traccia fatta di personaggi divertenti, stralunati, imprevedibili, a volte patetici, nella loro forza comica. Personaggi che Cito imitava e deformava prendendoli dalla nostra vita civile, politica, culturale oppure costruendoli da zero, dimostrando sempre una fantasia ed un’immaginazione fuori dal comune. Lui dice che per la sua carriera artistica ha tratto inizialmente linfa da una delle sue prime occupazioni alla TSI. Era infatti incaricato di redigere delle schede relative ai film che passavano in TV: riassunti, indicazioni sulla trama, su eventuali problemi di morale. Alla fine si è ritrovato con uno straordinario campionario di visi e caratteri in testa che lo hanno aiutato a costruire macchiette come Gigi Piantoni, Olivia Tremezzi, Juan Rampegas e ad immedesimarsi in persone reali, prima fra tutte ul sciur maestro, Angelo Frigerio.