È stato difficile. Questo lo hanno sottolineato tutti durante la conferenza stampa di questa mattina, ma la sfida è stata vinta, grazie anche alla flessibilità che gli artisti e anche gli organizzatori di eventi culturali sanno dimostrare nei frangenti più complicati. La nuova edizione del FIT, la numero 29, nonostante la caratteristica internazionale, ma proprio per il suo sguardo sperimentale sulla contemporaneità, andrà in scena tra fine settembre e inizio ottobre. Una manifestazione sostenuta, con una convenzione, dalla Città di Lugano, dal LAC (fin dall’inizio dell’operatività del Polo) e ora attivamente, con un accordo preciso che permette di snellire l’iter burocratico, dal Cantone (come affermato dalla Direttrice del DECS, Raffaella Castagnola-Rossini, che ha anche rilevato come si tenda ormai a promuovere quelle iniziative in grado di mettersi in rete, a un livello che supera il locale quindi). Paola Tripoli, Direttrice artistica del FIT, si è guadagnata i ringraziamenti di Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura di Lugano, di Luigi Maria Di Corato, Direttore Divisioni Attività Culturali, e di Carmelo Rifici che ne ha lodato le doti di serietà e coerenza e che partecipa anche alla programmazione, laboratori e seminari. Alcuni spettacoli del resto s’incrociano con il cartellone della stagione luganese (v. articolo relativo sul nostro sito).
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