È in programma fino 15 ottobre 2020 la mostra personale dell’artista campana Teresa Antignani (Isernia,1991) alla Galleria Lorenzo Vatalaro di Milano (piazza San Simpliciano). L’opera di Antignani ha radici nello studio dell’estetica barocca e della sua degenerazione.
La politica dello scarto e la valorizzazione del reietto sono il fondamento della sua arte ma anche del suo lavoro di ricerca sociologica, quasi a testimoniare come nell’arte, teoria e prassi coincidano perfettamente. La selezione di opere proposte – alcune realizzate specificatamente per lo spazio – rendono espliciti molti tratti salienti del suo lavoro: dall’uso del rifiuto come materiale principe, alla tecnica dell’assemblaggio, del montaggio, inteso come processo di revisionismo storico, di riesame critico sulla base di nuove evidenze e di diverse interpretazioni.
Il pensiero dell’artista è fortemente connotato, profondamente legato alla cultura di appartenenza, quella del Mezzogiorno italiano, territorio oggi carico di sofferenze ambientali e sociali, ma al contempo terra fertile e dalle profonde radici culturali. Attraverso la sua pratica, Antignani trasforma il vile in prezioso, armonizza il caos, definisce un senso alla denuncia costituendo un personale linguaggio dal carattere colto e festoso. Nove i lavori esposti, opere ricche, effimere, cariche di rimandi archeologici, di simboli che si colorano e riluccicano di cultura antica, di oriente, in una radice comune che è fatta di molteplici espressioni di un’unica natura.
La mostra, esposta alla Galleria Lorenzo Vatalaro a Milano, è visibile al pubblico dal 23 settembre al 15 ottobre 2020; dalle 10.30 alle 20.00, chiuso la domenica.