Il premio Nobel per la Chimica è stato assegnato alla francese Emmanuelle Charpentier e alla statunitense Jennifer Doudna per la scoperta di uno degli strumenti più acuti della tecnologia genetica, le “forbici genetiche”, che permettono di modificare il Dna in modo semplice ed economico. Usandole, i ricercatori possono modificare il Dna di animali, piante e microrganismi con estrema precisione. Negli ultimi anni la tecnica della Crispr/Cas9 (metodo per riscrivere le basi del codice genetico) si è rivelata uno strumento di lavoro enormemente utile per creare modelli animali di malattie che colpiscono l’uomo e per mettere a punto piante resistenti alle malattie.
È la prima volta nella storia dei Nobel dedicati alla scienza che due donne dividono il premio più ambito dai ricercatori di tutto il mondo. Charpentier e Doudna dividono quest’anno il Nobel per la Chimica che, dalla sua istituzione nel 1901, è stato assegnato finora a cinque donne. Emmanuelle Charpentier è nata nel 1968 in Juvisy-sur-Orge, ha completato gli studi presso l’Istituto Pasteur e attualmente lavora in Germania, a Berlino, dove dirige l’Istituto Max Planck Unit per le Scienze dei patogeni. Jennifer Doudna è nata nel 1964 a Washington e, dopo gli studi presso l’Università di Harvard, si è trasferita all’Università della California di Berkeley, dove lavora attualmente.