LAC sospende la stagione di teatro e danza fino a gennaio
All’indomani delle misure imposte dal Consiglio di Stato ticinese per contrastare l’emergenza sanitaria, il centro culturale LAC– Lugano Arte e Cultura è costretto a non poter accogliere il pubblico a spettacoli e concerti e sospendere la programmazione della stagione di teatro e danza fino all’8 gennaio 2021. Restano aperte le mostre e proseguono le proposte LAC edu online.
«Siamo dispiaciuti di dover adottare questa decisione, ma ci sforzeremo per immaginare e programmare il futuro e una nuova offerta artistica», afferma il Presidente del LAC Roberto Badaracco. «Abbiamo investito molte energie e denaro in un concetto di protezione all’avanguardia e in un modello di funzionamento del LAC che si è dimostrato valido sia per il pubblico, sia per gli artisti e lo staff fin dall’inizio della stagione, questo mese di settembre. In seguito alla decisione del Consiglio federale del 28 ottobre di ridurre a 50 spettatori il pubblico per gli eventi culturali, il LAC e i partner artistici, dopo un’attenta valutazione e la ridefinizione degli spazi scenici, avevano deciso di adattare l’offerta per non far venire meno il loro contributo culturale ed artistico alla collettività, nel rispetto di una sostenibilità finanziaria molto difficile da raggiungere. Il LAC si conforma alle decisioni delle autorità e alle scelte fatte per il bene comune, come fatto anche in precedenza. Il nuovo limite di 5 persone rende di fatto impossibile qualsiasi offerta in presenza. Per questo motivo il Consiglio Direttivo del LAC, unitamente alla sua Direzione, ha deciso di interrompere con effetto immediato la stagione teatrale e informare i partner LuganoMusica e Orchestra della Svizzera italiana, cui si aggiunge il Conservatorio della Svizzera italiana, dell’impossibilità di accogliere il pubblico fino a inizio gennaio» continua Badaracco.
«Le nuove direttive sono un duro colpo per la nostra sostenibilità e per le nostre energie. Gli scorsi giorni abbiamo impiegato tutte le nostre forze – dalla squadra tecnica alla comunicazione, passando dalla produzione e l’amministrazione – per mantenere una proposta valida adattata al limite di 50 spettatori, mail nuovo limite vanifica questo sforzo e lo rende insostenibile a livello organizzativo e finanziario» aggiunge Michel Gagnon, Direttore generale del centro culturale.
«Il teatro resterà chiuso al pubblico, ma sul palco lavoreremo a nuove produzioni coinvolgendo gli artisti così da essere pronti a tornare in scena quando sarà nuovamente possibile: non vogliamo smettere di vedere. Vi terremo compagnia attraverso una serie di proposte LAC edu e altre iniziative che riusciremo ad attuare in formato digitale in attesa di potervi nuovamente accogliere», conclude il Direttore artistico Carmelo Rifici.