Editoria

L’Ufficio federale della cultura sostiene 94 case editrici svizzere

Nel quadro del programma di sostegno all’editoria inaugurato nel 2016, l’Ufficio federale della cultura (UFC) sosterrà 94 case editrici provenienti dalle tre principali regioni linguistiche svizzere con un budget globale di 7,5 milioni di franchi da distribuire nel quadriennio 2021–24. Un impegno che vuole ribadire il ruolo cruciale degli editori nel panorama culturale svizzero.

Sulla base di un concorso pubblico che ha avuto luogo durante l’estate, l’UFC sosterrà nel prossimo quadriennio 94 case editrici con 42 contributi strutturali (da 10 000 a 80 000 franchi annui) e 52 contributi d’incentivazione (da 7500 a 10 000 franchi annui). In totale gli aiuti finanziari ammontano a 7,5 milioni di franchi da distribuire fra il 2021 e il 2024. Dei 94 futuri beneficiari, 57 provengono dalla Svizzera tedesca (61 %), 31 dalla Svizzera francese (33 %) e 6 dalla Svizzera italiana (6 %).

Il sostegno all’editoria da parte della Confederazione è stato introdotto per la prima volta nell’ambito del messaggio sulla cultura 2016–2020 e sarà proseguito nei prossimi quattro anni. La misura ha l’obiettivo di favorire il ruolo culturale delle case editrici in Svizzera, in particolare rafforzando il loro ruolo di mediazione tra gli autori, le librerie e i lettori, o ancora valorizzando la vasta gamma di attività culturali che vengono svolte accanto alla produzione dei libri (lettura di manoscritti, editing, promozione, ricerca, rapporto con le autrici e gli autori ecc.). I contributi strutturali e i contributi d’incentivazione sono due strumenti di sostegno complementari alle misure già esistenti e promosse da Confederazione, Cantoni e Comuni.

Bilancio della prima esperienza positivo

A quasi cinque anni dall’inaugurazione del sostegno all’editoria e a conclusione del primo periodo di finanziamento, il bilancio complessivo è più che positivo, come dimostra la recente pubblicazione della Seconda inchiesta sulla misura di sostegno all’editoria 2016–2020, che aggiorna quella del 2017. La maggioranza delle case editrici beneficiarie dichiara che grazie al sostegno ricevuto ha potuto sviluppare dei progetti nuovi, in particolare nell’ambito della mediazione e della promozione delle proprie pubblicazioni. Viene inoltre espressamente approvato che, oltre a porre le basi per la promozione del lavoro culturale degli editori, questo sostegno introduce un cambiamento di paradigma: il lavoro editoriale è ora considerato la somma di tante attività più o meno conosciute che contraddistinguono l’editoria di qualità. Le due inchieste sulla misura di sostegno all’editoria sono disponibili sul sito internet dell’UFC nonché in allegato (v. documenti riportati sotto).

Calcolo dei contributi

I contributi sono destinati a case editrici professionali svizzere, presenti sul mercato librario da almeno quattro anni e capaci di assicurare una produzione regolare. Un gruppo di esperti analizza le richieste e trasmette le proprie raccomandazioni all’Ufficio federale della cultura (UFC).

Contributi strutturali: i contributi strutturali pluriennali sono calcolati sulla base di un modello matematico che prevede alcuni correttivi. Più precisamente, il calcolo si basa sulla cifra d’affari della casa editrice (una media degli ultimi quattro anni di esercizio, dalla quale si deducono i sussidi), poi sottoposta a una ponderazione in funzione di una chiave di ripartizione regionale e dell’orientamento letterario e culturale della casa editrice. L’UFC fissa una cifra d’affari minima per poter beneficiare di un contributo. I contributi possono variare da un minimo di 10 000 franchi a un massimo di 80 000 franchi per anno civile.

Contributi d’incentivazione: i contributi d’incentivazione sono destinati alle case editrici che hanno cifre d’affari troppo modeste per poter beneficiare di un contributo strutturale, ma che si distinguono per la loro attività culturale e il loro irradiamento. Questi contributi possono ora variare da un minimo di 7500 franchi a un massimo di 10 000 franchi per anno civile.

Le case editrici che beneficiano dei contributi concludono con l’UFC contratti di prestazioni in cui s’impegnano a sviluppare determinate attività. L’UFC non interviene né nella gestione né nelle scelte programmatiche delle case editrici.

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