Per valutare come allievi, famiglie, docenti e direttori degli istituti scolastici postobbligatori del Canton Ticino hanno vissuto la didattica a distanza, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha aderito allo studio Check-up distance learning. L’indagine è stata realizzata dall’Istituto per la valutazione esterna delle scuole di livello secondario II (IFES) su scala nazionale. Check-up distance learning – Canton Ticino riguarda unicamente le scuole medie superiori (Licei cantonali e Scuola cantonale di commercio), ha coinvolto tramite questionari online più di 3’200 intervistati e si riferisce al periodo dall’11 marzo all’8 giugno 2020.
Organizzazione della scuola e comunicazione
Per quanto concerne la capacità dell’istituto scolastico di riorganizzarsi e di adattare l’insegnamento alle nuove condizioni, docenti e direzioni scolastiche hanno espresso un buon grado di soddisfazione, più elevato rispetto a quanto dichiarato da allievi e genitori. Se circa l’80% dei docenti e la quasi totalità dei dirigenti scolastici hanno affermato di condividere la bontà del sistema adottato, le percentuali di allievi e genitori che hanno indicato il loro accordo varia tra il 40 e il 50%.
Insegnamento, collaborazione e apprendimento
La didattica a distanza è stata caratterizzata dall’uso quasi generalizzato della piattaforma Moodle e dell’applicativo MS Teams. Molto utilizzata anche la posta elettronica, che costituiva però uno strumento già noto a allievi e a docenti. La piattaforma Moodle, dopo i problemi iniziali di sovraccarico, è stata apprezzata e diversi intervistati auspicano il suo utilizzo regolare anche in futuro. Malgrado solo la metà degli allievi sia d’accordo con l’affermazione che le istruzioni degli insegnanti erano chiare, quasi l’80% ha dichiarato di essere stato in grado di svolgere autonomamente i compiti assegnati dai docenti. Molti allievi e genitori hanno sottolineato come la scuola a distanza abbia contribuito a migliorare le capacità organizzative e di gestione del tempo degli allievi. Una criticità riguarda la ripartizione dei compiti, ritenuta inadeguata dal 60% degli allievi.
Feedback su lezioni e valutazioni
La quasi totalità dei docenti afferma di aver fornito spesso o a volte riscontri scritti o orali ai propri allievi. Quasi il 70% degli allievi dichiara di aver ricevuto a volte o spesso dei riscontri scritti. Per i riscontri orali la percentuale scende sotto il 50%. Quasi un quinto dei docenti non ha mai dato riscontri orali o lo ha fatto raramente, circa il 10% dei docenti non ha mai restituito un feedback in forma scritta o lo ha fatto raramente.
Motivazione degli allievi
La visione dei docenti sul grado di soddisfazione degli allievi nei confronti delle nuove forme di insegnamento e su come essi siano stati in grado di affrontare la scuola a distanza è positiva per circa il 60% degli intervistati. Mettendo a confronto scuola online e scuola in presenza, la stragrande maggioranza di docenti e allievi è dell’opinione che le lezioni in presenza motivino di più ad apprendere rispetto alle lezioni a distanza.
Contatti sociali e sostegno
Per quanto riguarda la possibilità di mantenere contatti sociali fra allievi, i dati mostrano che per almeno due quinti di docenti e di allievi i contatti fra compagni di classe sono giudicati insufficienti. Il grado di preoccupazione a questo riguardo dei genitori è maggiore. Quando è stato necessario ricorrere al sostegno dei docenti, quasi il 66% degli allievi afferma di aver potuto raggiungere facilmente e rapidamente i loro insegnanti.
Successo nello studio
Docenti, allievi e genitori sono praticamente d’accordo nel sostenere che durante la scuola a distanza gli allievi abbiano imparato molto meno o meno (complessivamente quasi l’80% per tutte e tre le componenti), per circa un quinto non c’è differenza tra quanto imparato a distanza e in presenza, mentre per una minoranza l’apprendimento è stato maggiore o molto maggiore.
Risorse e carichi personali
Un problema emerso e segnalato soprattutto da allievi e genitori riguarda il carico di lavoro degli studenti, sovente mal distribuito durante la settimana scolastica. Gestire la quantità di lavoro generata dalla scuola a distanza ha posto problemi a poco più del 40% degli allievi. Considerando i docenti, che avevano avvertito in maggior misura l’impegno temporale, è più del 50% avere avuto difficoltà.