Swisscovery: piattaforma nazionale per le biblioteche universitarie e scientifiche
Lunedì 7 dicembre 2020 è stata messa online la nuova piattaforma bibliotecaria nazionale swisscovery, che riunisce il patrimonio di 470 biblioteche universitarie e scientifiche sparse in tutto il territorio svizzero e che offre agli utenti la possibilità di accedere, in pratica, all’intero repertorio di documenti scientifici custoditi in Svizzera: oltre 30 milioni tra libri, periodici e materiali documentali, così come più di 3 miliardi di articoli elettronici. La piattaforma è il frutto di un progetto nato nel 2017 dalla collaborazione di 15 università e scuole universitarie svizzere, tra cui l’USI.
Con il lancio di swisscovery le Biblioteche dell’USI – Biblioteca universitaria Lugano (BUL) e Biblioteca dell’Accademia di architettura Mendrisio (BAAM) – hanno trasferito i propri cataloghi sulla nuova piattaforma e nello specifico sul suo ramo USI, che ha preso il nome di Reperio.
“Questo ha comportato la necessità per le Biblioteche dell’USI di uscire dal catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt). Consultando il catalogo Sbt non sarà dunque più possibile trovare le risorse disponibili nelle nostre biblioteche, e viceversa”, spiega dall’USI Davide Dosi, direttore della Biblioteca universitaria Lugano. “È una decisione sofferta, che abbiamo dovuto prendere per poter fare parte di una piattaforma che riunisce la gran parte delle biblioteche universitarie e scientifiche svizzere. Ma questo non significa che le sinergie con il Sistema bibliotecario ticinese si interrompano: anzi, al contrario, sono in corso discussioni per la definizione di nuove forme di collaborazione all’interno di questa nuova configurazione”.
La piattaforma swisscovery
Il progetto swisscovery, che ha visto l’USI coinvolta sin dai primi passi, è stato guidato dall’obiettivo di “armonizzare la consultazione del panorama documentario scientifico svizzero a livello di interfacce di ricerca, account utente, scadenze, prestito interbibliotecario, e questo grazie a un catalogo digitale collettivo e multilingue, che da oggi è realtà”, indica Davide Dosi.
“Con questa stretta interconnessione, la Svizzera rappresenta un unicum e ricopre un ruolo pionieristico nel panorama bibliotecario internazionale: in nessun altro Paese al mondo le biblioteche si affidano a una collaborazione tanto sinergica”, indica da parte sua Thomas Marty, direttore della Swiss Library Service Platform (SLPS), la società senza scopo di lucro che gestisce swisscovery.
Una nuova “casa” per la Biblioteca dell’Accademia di architettura
La migrazione sulla nuova piattaforma informatica swisscovery per la Biblioteca dell’Accademia coincide anche con un trasloco fisico nella nuova sede a Palazzo Turconi, sempre all’interno del campus di Mendrisio. La biblioteca rimarrà temporaneamente chiusa e i servizi saranno sospesi fino al 31 gennaio 2021. Come spiega Angela Windholz, responsabile della Biblioteca, “il Palazzo Turconi rinnovato sarà di nuovo un luogo per tutta la comunità non solo accademica ospitando una Bibliothèque d’Art et d’Archéologie per il Ticino. La nuova sistemazione consentirà in particolare di dispiegare a scaffale aperto il nostro intero repertorio di volumi, così da avvicinare la Biblioteca ad un antico studiolo, o Wunderkammer, che favorisca percorsi di ‘serendipità’ e che aiuti ad ampliare gli orizzonti dello studio di ricercatori e studenti attraverso analogie, corrispondenze e accostamenti non necessariamente previsti e all’apparenza persino fortuiti e con lo scopo di agevolare il più possibile la fruizione della inarrivabile sedimentazione culturale cartacea e portare a una ricezione parallela dei due formati mediali, analogico e digitale”.
Per usufruire della neonata piattaforma swisscovery, e dunque per prendere in prestito documenti anche dalle Biblioteche dell’USI, gli utenti sono chiamati a effettuare una nuova iscrizione. Alla pagina www.usi.ch/swisscovery è possibile trovare tutte le informazioni essenziali.