Nasce swisscovery, nome al quale, con il tempo, ci abitueremo senz’altro ad associare termini quale accessibilità, fruibilità, rapidità. “Abituarci”: sì, perché la nuova rete delle Biblioteche scientifiche in Svizzera è stata resa pubblica e accessibile solo negli ultimi giorni, dopo alcuni anni di strenuo lavoro dietro le quinte, che ha coinvolto, nell’insieme, quasi cinquecento tra Biblioteche e poli scientifici. Qualche facile e intuitivo click basta per rendersi conto che la ricerca scientifica, di studenti e professori, d’ora in poi non sarà più la stessa, a partire dal nuovo grado di autonomia concesso all’utente, che potrà liberamente richiedere i suoi prestiti interbibliotecari, scegliendo poi dove ritirarli. Per condurci alla scoperta di questa e altre novità, incontriamo Davide Dosi, Direttore della Biblioteca universitaria di Lugano, direttamente coinvolta nel progetto.
Il testo integrale dell'articolo è accessibile ai soli abbonati.
Effettui per cortesia l'accesso con i Suoi dati:
L'abbonamento per privati all'Osservatore costa CHF 35.--/anno
e può essere sottoscritto tramite
l'apposito formulario.