Wikipedia: vent’anni di libertà e conoscenza per tutti
Inutile nasconderlo: Wikipedia è stata ed è ancora uno dei migliori amici degli studenti, la grande salvatrice, la grande alleata in situazioni di emergenza, l’agente della conoscenza online prediletto per ampliare la propria cultura. Wikipedia offre una galassia di informazioni più o meno affidabili e sta agli utenti essere in grado di capirne i contenuti scritti in maniera neutra, proprio come le polverose enciclopedie di un tempo. Oggi Wikipedia compie esattamente vent’anni: nelle intenzioni dei suoi due fondatori – Jimmy Wales e Larry Sanger – certamente c’era sin dall’inizio l’idea di creare un potentissimo network del sapere che era quanto mai necessario, dal momento che il web muoveva i suoi primi passi nelle case di decine di milioni di persone. Se Internet diventava commerciale, anche il sapere doveva diventare tale.
Il compleanno di Wikipedia dovrebbe essere salutato con felicità dalla semi-totalità degli studenti che nell’arco di una generazione ne hanno fatto un uso forsennato: quante interrogazioni dell’ultimo secondo ha salvato Wikipedia? Quanti vuoti di conoscenza ha colmato? Quanta apparente autorevolezza ha conferito ad una tesina mal scritta e poco documentata? «Non andate su Wikipedia», invece, è il grido degli insegnanti che guardano all’enciclopedia libera come il grande corruttore e nella migliore delle ipotesi uno strumento che renderebbe ancora più pigri intere e indisciplinate mandrie di studenti. Se dunque Wikipedia è lo strumento imprescindibile del giovane moderno – sia lo sfaticato che non intende consultare altre fonti e si affida all’oracolo in pole position su Google, sia il diligente che dalla bibliografia degli articoli trova elementi che completano la sua ricerca – per gran parte del corpo docenti Wikipedia è una sorta di cattiva signora della tentazione.
Non illudiamoci però: anche i professori ne fanno uso perché lo strumento e in effetti è moltiplicatore di conoscenza; Wikipedia garantisce da due decenni quantomeno una affidabilità collaudata su tante tematiche. Il 15 gennaio del 2001 Wikipedia era solamente in inglese: già all’epoca un’organizzazione senza scopo di lucro, il sito è pian piano diventato un portale multilingua gratuito e di matrice collaborativa. Difficile immaginare che non abbia portato beneficio a tanti e a diversi settori. Milioni di persone che negli anni non hanno mai avuto accesso a enciclopedia in carta, con l’arrivo del web e di Wikipedia in particolare hanno progressivamente potuto potenzialmente colmare dubbi e gap culturali. In altre parole, Wikipedia è stato anche un grande elemento di livellazione sociale e di dispersione della conoscenza. Con oltre cinquantacinque milioni di voci in più di trecento lingue, secondo proprio quanto si legge alla voce “Wikipedia” su Wikipedia, l’enciclopedia più grande mai scritta e senza sorpresa uno dei siti più visitati del pianeta.
Wikipedia è, se vogliamo, la dimostrazione del potere della collaborazione umana ed è il prodotto della curiosità che porta alla creazione di contenuto fruibile. Wikipedia è il frutto tangibile di ordinata creazione, di catalogazione metodica del sapere, basata sul volontariato. Difatti, dietro alla maxi-enciclopedia sono poco meno di trecentomila le persone che al mese scrivono gratuitamente su Wikipedia. Wikipedia registra, processa e scolpisce nella pietra e nella Storia; aperta a tutti, non discrimina, ma offre agli utenti il “tutto su tutto”. Amata odiata, elogiata o disprezzata, come Internet, del resto, anche Wikipedia è un’area di libertà: e siccome la libertà non è tale senza il senso di responsabilità, lo strumento del sapere condensato, Wikipedia, dev’essere consultata con moderazione e spirito critico. Dispensatore di conoscenza, non può sostituire la bella ed eterogenea ricerca del sapere su altre piattaforme.
Amedeo Gasparini