Commento

Italia, la festa della Liberazione ancora in lockdown

Pietro Calamandrei, politico italiano, una volta disse che “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.

Per il secondo anno consecutivo l’Italia si ritrova a “festeggiare” l’anniversario della Liberazione (25 aprile 1945, ovvero il crollo del dominio nazifascista) in lockdown. Non si può negare che il Bel Paese è tra quelle nazioni che per prima e molto duramente è stata colpita dalla pandemia che ancora oggi, a distanza di un anno e poco più, è ancora in corso; mesi e mesi di restrizioni, dove tutti – forse ancora di più i giovani – hanno capito davvero il peso e il valore della libertà (o almeno lo si spera). Una libertà che quel 25 aprile 1945 non è stata ereditata né concessa da nessuno, ma piuttosto è stata conquistata, voluta e tanto sognata da chi è sempre stato governato. Oggi è l’anniversario di una storia di Resistenza.

È il 25 aprile 1945, i partigiani catturano Mussolini – fucilato poi il 28 aprile – da quel momento inizia il declino delle forze tedesche in Italia (la resa il 29 aprile dello stesso anno). Con la liberazione del nord Italia, si modificano tutti gli equilibri politici e l’entrata in scena delle forze che si sono sviluppate nella lotta partigiana (vento del nord) porta – nel giugno dello stesso anno – alla costituzione di un nuovo governo con la partecipazione di tutti i partiti, presieduto da uno dei più importanti esponenti della Resistenza e del Partito d’Azione: Ferruccio Parri.

Quando si dice “Non tutti i mali vengono per nuocere”, è perchè a volte l’essere circondati dal buio può insegnare qualcosa… una pandemia che ha tolto tanto, troppo a molti e stata anche portatrice di consapevolezza dando nuovo valore a parole come: libertà, società, storia… sì, la storia, quella spesso dimenticata, studiata a malapena tra i banchi di scuola perché «troppo noiosa», in fondo a “Cosa serve sapere la storia?”. Ecco, serve a ricordare il valore delle cose, il prezzo di un errore, la storia è la memoria di un popolo e del mondo, è l’identità dell’umanità.

MEA

In cima