Centro Culturale Chiasso, bilancio 2020 segnato dal Covid
Il Rapporto di attività 2020 del Centro Culturale Chiasso rispecchia le criticità di un anno particolarmente difficile a causa della situazione pandemica che ha richiesto chiusure e inattività per un lungo periodo; inoltre, anche nel periodo di apertura si è imposta l’adozione di una serie di misure atte ad uno stretto controllo numerico dei fruitori. I lunghi mesi di chiusura cui hanno dovuto far fronte il Cinema Teatro, il m.a.x. museo, lo Spazio Officina e la Biblioteca comunale si ripercuotono sulle cifre, con un sensibile calo di pubblico nell’anno in questione. Malgrado ciò il 2020, declinato attorno al tema conduttore “Confine”, «sarà ricordato dal CCC non solo come un periodo molto critico, ma anche come la fucina di nuove iniziative, una differente creatività legata alla resilienza e la conferma della fedeltà da parte dell’utenza», si legge nel comunicato stampa diramato oggi.
L’obbligo di chiusura ha inevitabilmente inciso sul Rapporto Annuale 2020 del Centro Culturale Chiasso, che mette chiaramente in luce un drastico calo dei fruitori: 12’422, contro gli oltre 40’000 di media annua dei periodi precedenti. Tuttavia il CCC ha saputo reagire. Le quattro realtà culturali di Chiasso hanno infatti affrontato questo lungo periodo con il desiderio di «mantenere sempre vivo il contatto con il pubblico, anche in forme alternative», si sottolinea nel comunicato stampa. Malgrado gli ostacoli e le chiusure imposte dalle circostanze, il CCC è riuscito a proporre delle attività – anche con formule nuove – e a concretizzare varie iniziative, con uno sguardo sempre rivolto anche al futuro.
Il calcolo delle presenze mostra dati ovviamente in flessione rispetto all’anno precedente, risentendo anche dell’annullamento del Festival Jazz 2020 e di Festate 2020. Nonostante tutto, la quota di spettatori accorsi al Cinema Teatro nell’anno in esame (4576) ha evidenziato una tendenza in crescita se rapportato a una stagione “normale”.
Il m.a.x. museo e lo Spazio Officina hanno registrato complessivamente 4’109 presenze: anche questo dato non è assolutamente paragonabile a quello degli anni precedenti a causa delle circostanze legate alla pandemia. Il m.a.x. museo ha dovuto far fronte a una chiusura obbligata (estesa a tutte le strutture museali in Svizzera) di 18 settimane. Malgrado ciò, le mostre programmate sono state confermate e gli ingressi si sono mantenuti grosso modo, in un calcolo percentuale, ai livelli degli anni precedenti, se non maggiori. L’anno in questione ha proposto due mostre al m.a.x. museo – Marcello Dudovich (1878- 1962) fotografia fra arte e passione(nell’ambito della Biennale dell’immagine, inaugurata a settembre 2019) e Alberto Giacometti (1901-1966) grafica al confine fra arte e pensiero– totalizzando complessivamente 5’716 visitatori. Anche lo Spazio Officina ha dovuto restare chiuso per diversi mesi a causa della pandemia. Questo ha parzialmente inciso sui dati finali di fruizione della struttura, anche se non ne ha intaccato in modo particolarmente significativo i risultati. Per quanto riguarda la comunicazione, il web e in particolare i social network, la pagina Facebook ha fatto registrare un incremento di follower del 14%, quella di Instagram del 30%.
Per quanto riguarda la Biblioteca comunale, il numero di visitatori (3737, -19.8%) e quello dei prestiti (6374, -10.5%) sono stati fortemente segnati dalla chiusura durata due mesi (fra marzo e maggio 2020). Tuttavia nei periodi di apertura è stata osservata una significativa fidelizzazione dell’utenza alla Biblioteca e più in generale alla lettura.