“Il cancro al tempo del Coronavirus”, la presentazione a Lugano
Esce per le Edizioni Casagrande Doppio laccio. Il cancro al tempo del Coronavirus. Quando la malattia diventa risorsa, a cura di Maria Grazia Rabiolo, con prefazione di Andrea Vitali e nota conclusiva di Gabriella Bianchi Micheli. Il volume nasce da un’idea del Gruppo Anna dai Capelli Corti”, con la collaborazione di Anita Delgrande, Denise Lombardi e Olivia Pagani.
Come hanno vissuto il primo lockdown persone che avevano affrontato o stavano affrontando il cancro? Questo libro corale lo racconta attraverso testimonianze, saggi, interviste, partendo dai messaggi scambiati in WhatsApp da un gruppo di donne con una storia di tumore al seno. Le voci di queste “Anne dai Capelli Corti”, come si sono ribattezzate, mostrano che l’esperienza della malattia può divenire una risorsa positiva nel confronto con la paura e l’isolamento.
La malattia è una di quelle esperienze che nessuno vorrebbe mai fare. Eppure negli ultimi mesi, quando ad ammalarsi è stato il mondo intero, chi l’aveva già vissuta, o addirittura la stava vivendo, si è ritrovato ad affrontare la situazione con spirito diverso. Con maggior consapevolezza del valore della vita, maggiore capacità di adattamento, anche con rabbia a volte, ma sempre, comunque, con tanta forza di volontà nel guardare avanti, nonostante tutto. Anche nonostante il cancro.
Le testimonianze qui raccolte sono forti, incisive, fanno riflettere. Afferma lo scrittore e medico Andrea Vitali nella Prefazione: «In tutti i testi proposti si rintraccia una consapevole chiarezza dell’aver esperito cosa significhi avere per fedele compagna la solitudine dell’isolamento. E ciò fa di coloro che hanno scritto una sorta di avanguardia dalla quale, se ponderiamo le parole messe nero su bianco, possiamo anche trarre qualche insegnamento, pari a una sorta di vaccino, contro quell’altro isolamento con il quale abbiamo dovuto confrontarci».
Non solo, questi testi sono il risultato di uno scavo interiore e costituiscono una prova del valore terapeutico della parola, come scrive Gabriella Bianchi Micheli, psicoterapeuta specialista in Psiconcologia, nella Nota conclusiva: «La narrazione aiuta ad andare oltre l’esperienza traumatica stessa, favorisce il lasciar fluire le proprie emozioni per giungere ad accoglierle e accettarle».
In questo libro si trovano anzitutto straordinari esempi di umanità e coraggio, cui si aggiungono, in forma di intervista o saggio, le considerazioni di chi la malattia la affronta per professione, oltre a osservazioni più generali, di natura medica, storica, letteraria e antropologica.
Il libro sarà presentato giovedì 19 agosto alle 18.00 nel Boschetto del Parco Ciani di Lugano, nell’ambito di Longlake Festival. L’incontro, a cura del Gruppo Anna dai Capelli Corti, sarà moderato da Alain Melchionda, con letture di Margherita Saltamacchia.