Addio a Lee “Scratch” Perry, icona del reggae
Si è spento a 85 anni Lee “Scratch” Perry, uno dei padri della musica reggae. Ad annunciarne la morte è stato il primo ministro giamaicano Andrew Holness.
Nato nella rurale Giamaica degli anni ’30 si trasferì a soli 15 anni a Kingston, nella capitale dell’isola caraibica, per dedicarsi alla musica. La vera svolta arrivò nel 1968, quando Perry diede vita alla sua personale etichetta discografica chiamata “Upsetter Records”, per la quale pubblicò il suo primo singolo People Funny Boy. Un successo inaspettato, che vendette sin da subito 60.000 copie nella sola terra natale. Da quel momento, per Lee “Scratch” Perry è una carriera tutta in ascesa, che lo porta al suo culmine nel 2003, quando con il disco Jamaican E.T. si aggiudicò il Grammy per il miglior album reggae dell’anno.
Negli ultimi anni Perry ha proseguito con le collaborazioni di successo: da Animal Collective ad Andrew W.K., passando per George Clinton e Keith Richards. Ha ottenuto altre nomination ai Grammy con i progetti in studio “End of an American Dream” (2008), “Revelation” (2010) e “Lee“Scratch” Perry – Back on the Controls” (2014), facendosi notare sempre nella categoria del genere in un certo senso da lui creato, “Best Reggae album”.