Di amori impossibili e attrazioni fatali si sono sempre nutrite le opere d’arte, senza eccezione l’universo fiabesco, citiamo solo due tra le più celebri storie, La Sirenetta e La bella e la bestia. La rappresentazione di Michel Poletti con marionette e persone sul palco, che ha debuttato questo pomeriggio (ma era già prevista da un anno, fermata dal solito problema…) si ispira al rumeno Mihai Eminescu (poeta e tante altre cose), vissuto nella seconda metà dell’800, impressionato da fantasie e simbolismi romantici. La pièce si fregia di diversi titoli, quello più complicato e misterioso, ma assolutamente scientifico di Nictalopia, capacità di vedere di notte (e avere difficoltà nella piena luce), con significati emblematici annessi, tipici di certi animali, ma anche di figure umbratili e crepuscolari, come i poeti; altro titolo La principessa della Luna oppure Ombraluce, dichiarato dallo stesso Poletti ad introduzione dello spettacolo. L’artista, all’interno della cornice mini-teatrale, con i suoi personaggi mossi direttamente dalle mani, addobbati di abiti sbrilluccicanti, si sbizzarrisce in alcune performance, come la parentesi circense che forse deviano dal filo principale della narrazione, affidata soprattutto alla voce dell’attrice Margherita Coldesina, che non si limita a leggere ma attribuisce anche espressione ai dialoghi e alle varie onomatopee.
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