Castellinaria ospita “La Città delle cose dimenticate”
La 34ma edizione di Castellinaria – Festival del cinema giovane (13-20 novembre 2021), torna con la presenza del pubblico alle sue proiezioni e agli eventi che le accompagnano. Fra questi spicca l’importante mostra allestita, da domenica 14 novembre 2021, nella Marco Lucchetti Art Gallery (via Cattedrale 3, Lugano), dal fumettista Massimiliano Frezzato. Il percorso espositivo è volto a descrivere come, dalla genesi del disegno passando per le pagine stampate di un libro (La Città delle cose dimenticate, Edizioni Lavieri, 2017), si arrivi al film d’animazione, La Città delle cose dimenticate del regista Francesco Filippi, che verrà presentato domenica 14 novembre a Castellinaria. L’esposizione vuole celebrare un importante lavoro sulla memoria che passa anche attraverso gli oggetti: un messaggio importante per tutte le generazioni.
Massimiliano Frezzato così racconta la genesi del libro e del film: «L’idea della storia è nata da un sogno, mentre l’idea del film è nata dal libro a cui stavo lavorando e al quale, poco prima della consegna, decisi di apportare una modifica sostanziale; volevo collegare visivamente tutti i momenti della storia tra loro in un’unica striscia. Gli editori coinvolti, inaspettatamente, accettarono entusiasti di adeguarsi al nuovo piano editoriale e il libro passò da 24 a 120 illustrazioni, collegate tra loro in un anello di oltre 40 metri di circonferenza. Farne un film mi parve più ragionevole che tentare di costruire una ruota gigante al centro della quale sedermi compiaciuto. Tra l’altro avevo appena conosciuto Francesco Filippi del quale apprezzai fin da subito la dinamica intelligenza e cultura, e che in seguito si rivelò eccellere anche in pignoleria e gusto del sognare, elementi indispensabili per affrontare un viaggio a Sha».
«La Città delle cose dimenticate», dice il regista Francesco Filippi, «è un film su quanto di più urgente abbiamo bisogno, ovvero il prenderci cura: dell’ambiente, delle persone, degli ideali e in fondo di noi stessi. In un mondo che butta, consuma e inquina, il protagonista di questo film invece salva, recupera, aggiusta o, più semplicemente, ama. La cura è un modo di essere. Questo film non è solo un film apprezzabile a tutte le età, ma è a tutti gli effetti un cortometraggio sperimentale, per questo motivo: alcuni film di animazione vengono penalizzati da un design mediocre e da cattive intercalazioni. Eppure, l’occhio dello spettatore si immagina sempre correttamente le eventuali intercalazioni mancanti. Fino a che punto possiamo sacrificare la quantità di pose/disegni in nome della qualità grafica? Fino a che punto possiamo immaginare l’animazione? Questo film prova a dare una risposta. In questa sorta di affresco audiovisivo, il tempo e il ritmo non sono frutto del movimento o del montaggio come in un film tradizionale, ma da un’armonizzazione tra il tempo di osservazione, il movimento di macchina e la colonna sonora. Un tempo qualitativo più che quantitativo».
Ad affiancare l’esposizione e la proiezione del film, Massimiliano Frezzato e Francesco Filippi terranno una masterclass, lunedì 15 novembre alle 17.00 presso l’Aula Magna della Scuola di Commercio di Bellinzona. Per partecipare alla masterclass, scrivere a: segretariato@castellinaria.ch