A causa di una indisposizione il direttore Marc Albrecht, atteso a Milano per il concerto della Filarmonica della Scala – in programma domenica 31 ottobre alle 20.00 al Teatro alla Scala – è stato costretto a rinunciare. Lo sostituisce Vasily Petrenko, direttore musicale della Royal Philharmonic Orchestra e della European Union Youth Orchestra.
Il programma del concerto, interamente dedicato alla musica di Richard Strauss, rimane invariato: nella prima parte Petrenko dirige l’intermezzo Traumerei am Kamin e i Vier letze Lieder con la partecipazione del soprano Malin Byström, interprete raffinata della musica di Strauss e apprezzata di recente sui principali palcoscenici internazionali nella parte di Salome e in Rosenkavalier. Dopo l’intervallo la serata prosegue con l’esecuzione della Symphonia Domestica op. 53, l’autobiografia musicale del compositore tedesco.
Direttore musicale della Royal Philharmonic Orchestra (RPO) di Londra e direttore principale della European Union Youth Orchestra, Vasily Petrenko ha iniziato la carriera giovanissimo alla Royal Liverpool Philharmonic Orchestra. Nel 2013 è stato nominato direttore principale della Filarmonica di Oslo. Dal 2021 è anche Direttore Artistico dell’Orchestra Sinfonica di Stato Russa “Evgeny Svetlanov”. Ha un vasto repertorio sia sinfonico che operistico ed è ospitato regolarmente dai teatri e dalle orchestre più importanti. Appassionato di calcio e tifoso del Liverpool, Petrenko è stato uno degli otto direttori di orchestre britanniche ad approvare il manifesto per la sensibilizzazione alla musica classica che comprendeva l’ingresso gratis a tutti gli studenti britannici a un concerto di musica classica. Vive a Londra con la moglie Evgenija, direttrice di coro, e i loro due figli.
IL PROGRAMMA
Il vasto repertorio del direttore Vasily Petrenko ha consentito di mantenere l’impaginato che percorre una parte del percorso artistico e personale di Richard Strauss. La serata si apre con Traumerei am Kamin (Sogno davanti al camino), intermezzo composto nel ’84, a un anno dalla morte del compositore. Dopo tanti soggetti ispirati al mito, alle vicende bibliche, alla storia del Settecento, Strauss sente il bisogno di avvicinarsi alla realtà: il risultato è un’opera focalizzata sullo scenario borghese, sfiorando i confini del racconto biografico. Sulla stessa scia compone la Symphonia Domestica, opera non apprezzata dalla critica in quanto vero e proprio ritratto della famiglia di Strauss, personale e intimo, dove il compositore si abbandona all’idillio borghese, narrando una storia di vita quotidiana e semplice che si oppone allo schieramento orchestrale immenso di ben centodieci elementi. Al centro del programma i Vier letze Lieder (Quattro ultimi Canti), l’opera con cui Strauss dice addio al lirismo poetico della voce umana e si “congeda” dal mondo musicale. Sarebbe tuttavia sbagliato vedere nei Lieder una rinuncia alla vita: essi sono piuttosto una glorificazione del passato, una commozione di rimpianti e speranze, un sereno congedo dal mondo. L’insieme sembra riassumere il ciclo della vita, dalla primavera al crepuscolo, metafore esistenziali del movimento romantico che soggiogano l’ascoltatore con la bellezza del ricordo.