Oggi il gran finale. In mattinata Camminando sotto i fili di e con la sarda Nadia Imperio, per la prima volta ospite del festival di Michel Poletti e sono diverse le donne, non solo della tradizione, ma anche giovani attive in questo settore. Portano un contributo di grazia e di manualità sottile e sofisticata, come in questo, così definito, Kabaret marionettistico ironico-acrobatico-poetico. In effetti c’è Nora che, accompagnata dalla sua musichetta, tratta da Mary Poppins, qualcosa a proposito di una pillola che basta un po’ di zucchero… Una nonnina petulante, provvista di poltrona (tale da inventare la prima “sit-down comedy” del mondo) e di un libro, che dialoga con la sua manipolatrice ma soprattutto con il pubblico e lo interpella attraverso commenti impertinenti che divertono. Molto realistica anche nelle movenze (accavalla le gambe, guarda l’orologio…): dà il via alla serie di numeri, alcuni originali, altri meno, ma sempre ben ritmati sul sottofondo sonoro. Tre personaggi, tre teste e stoffe drappeggiate che sembrano ora bandiere, ora aquiloni, ballano e creano suggestioni di astratte fantasie. Poi c’è il preferito dai bambini, l’uovo che si apre e un goffo pulcino che deve imparare a zampettare, cadendo di frequente fino a quando si rivolge ad una “scuola di volo” e l’uovo stesso può diventare un aeroplanino, buffo, non particolarmente carino, piccolo più da struzzo che da gallina…
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