In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani del 10 dicembre, il FFDUL propone online, insieme al Festival dei Diritti Umani di Milano, il documentario di Slater Jewell-Kemker Youth unstoppable, sull’ascesa del movimento mondiale dei giovani per il clima, oltre all’intervista realizzata da Simonetta Poltronieri alla giovane attivista e regista canadese. Seguirà un talk sugli esiti per i diritti umani della COP26, insieme a Marirosa Iannelli, delegata dell’Italian Climate Network, e ai giornalisti inviati a Glasgow Alberto Giuffrè di Sky tg24 e Paola Nurnberg della RSI.
Youth unstoppable
Sulla piattaforma festivaldirittiumani.stream, dalle 9.00 del 10 dicembre e per 48 ore sarà disponibile gratuitamente il film Youth unstoppable della regista e attivista per il clima Slater Jewell-Kemker. Girato in 12 anni e in nove differenti paesi, il film racconta il viaggio di Slater all’interno del movimento mondiale dei giovani per il clima, dai 13 anni e fino all’età adulta, dalle prime manifestazioni fino all’ascesa mondiale. Un percorso che racconta anche in prima persona il fallimento e la disillusione sulle varie Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a partire dalla COP17 di Copenaghen dove Slater partecipò come delegata giovanile del Canada.
Intervista a Slater Jewell-Kemker
«La COP è l’unica piattaforma che abbiamo per discutere della crisi in cui siamo, a livello governativo, ma non sta funzionando. I leader che dovrebbero rappresentare noi, i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni non ci stanno di fatto rappresentando. I governi e le industrie inquinanti vogliono mantenere lo status quo: lo vediamo da anni. Il vero cambiamento di cui abbiamo bisogno deve venire dalla gente, soprattutto adesso che c’è educazione, informazione e strumenti a sufficienza per chiunque voglia fare qualcosa. Dobbiamo aiutare, far sentire la voce dei popoli indigeni e del Sud del Mondo: dobbiamo rassicurarci che attivisti, leader e comunità siano supportati e ascoltati. E dobbiamo anche ricordarci che se vogliamo farlo, dovremo davvero farlo perché nessuno lo farà al posto nostro. Lo abbiamo visto per 26 volte», così ha dichiarato Slater Jewell-Kemker in un’intervista di Simonetta Poltronieri che sarà disponibile online come approfondimento al film.
Talk con Marirosa Iannelli, Alberto Giuffrè e Paola Nurnberg
Alle ore 18.00 del 10 dicembre, sempre su festivaldirittiumani.stream, verrà trasmesso in streaming l’approfondimento sugli effetti per i diritti umani della COP26 di Glasgow. A parlarne, moderati dal direttore del Festival dei Diritti Umani Danilo De Biasio, saranno tre ospiti che hanno visto e raccontato da vicino i negoziati: Marirosa Iannelli, coordinatrice Clima e Advocacy dell’ Italian Climate Network delegata ai negoziati, e i giornalisti inviati a Glasgow Alberto Giuffrè (Sky tg24) e Paola Nurnberg (RSI).
«La COP26 doveva decidere la riduzione dell’uso di sostanze climalteranti. Veti incrociati e scarso coraggio dei governi nazionali, hanno prodotto invece scarsi risultati», spiegano Danilo De Biasio e Antonio Prata, rispettivamente direttore del Festival dei Diritti Umani di Milano e di Lugano. «Occorre dare voce a chi, come i giovani che riempiono le piazze, chiedono una giustizia climatica che non scarichi sulle popolazioni più povere il costo di un benessere per pochi privilegiati». «Per due Festival come i nostri – concludono Danilo De Biasio e Antonio Prata – è vitale essere in mezzo a questa onda, per coglierne il senso, per poterlo condividere. Altro che “giardinaggio giovanile” come vengono definite le proteste per l’ambiente da parte delle élite chiamate a rispondere dei loro fallimenti».