Il Prix de Soleure 2022, il principale riconoscimento delle 57esime Giornate cinematografiche di Soletta, è stato attribuito a Wet Sand della regista georgiana Elene Naveriani. Il film è anche candidato per il Premio del cinema svizzero 2022 quale miglior lungometraggio. La giuria composta dalla compositrice Olivia Pedroli, dalla regista Nicole Vögele e dall’autore e cinematografo Matthias Zschogge ha elogiato il «talento con cui la regista fonde suono, immagine e musica in modo che il tempo si dilati al massimo, mettendoci in uno stato di vibrazione». Il film è ambientato in un villaggio sul mar Nero in cui tutti sembrano conoscersi finché la morte di uno degli abitanti porta a galla una fitta rete di bugie, rompendo così il silenzio.
La coproduzione svizzero-georgiana, prodotta da maximage, aveva festeggiato la sua prima mondiale al Locarno Film Festival lo scorso mese di agosto. L’attore georgiano Gia Agumava aveva inoltre ricevuto il Pardo per la miglior interpretazione maschile nel concorso “Cineasti del presente”. Anche quest’anno il premio principale va quindi ad una regista donna; l’anno scorso ad aver vinto il Prix de Soleure era stata Andrea Staka con Mare.
Il Prix Opera Prima va a Pas de deux del regista losannese Elie Aufseesser e prodotto da Joshua R. Troxler. Il documentario racconta la storia di due fratelli i cui legami sono messi a dura prova dalla lontananza geografica e da stili di vita completamente diversi. «Il film parla di filiazione, del passaggio all’età adulta, della morte, dell’incoscienza e della follia», questa una parte della motivazione del premio.
A Presque va la terza principale onorificenza solettese, il Prix du public. Il film del regista francese Bernard Campan e del filosofo e scrittore vallesano Alexandre Jollien, narra l’incontro fortuito tra un direttore di pompe funebri e un fattorino di verdure che ha un handicap cerebrale-motorio, di cui lo stesso Jollien soffre dalla nascita.
In totale alla rassegna cinematografica sono stati presentati 160 film, di cui 78 lungometraggi, la metà dei quali provenienti dalla Romandia. Nella selezione delle 78 pellicole, più della metà sono di produttrici donne.