Anniversari

Giornata della Memoria 2022, film e libri per non dimenticare

Ricorre oggi, giovedì 27 gennaio, la Giornata della Memoria 2022. Per ricordare quel che accadde ieri vi proponiamo una selezione di film, documentari e novità editoriali in memoria delle vittime dei nazismo, dei sopravvissuti, dei testimoni e degli eroi del periodo più buio della Storia. Occasioni per non dimenticare le atrocità del passato e per essere vigili nel presente.

 

Film e Documentari

Arzo, 1943 (Play RSI) è un documentario di Ruben Rossello sul caso della tredicenne ebrea Liliana Segre, in fuga dalla persecuzione nazista e respinta alla frontiera svizzera di Arzo nel dicembre del 1943 insieme al padre Alberto, e due anziani cugini. Come è possibile che a quella stessa frontiera dove migliaia di ebrei italiani trovarono la salvezza, per altri venne deciso il respingimento? Quanti furono gli accolti e quanti i respinti? E la popolazione come reagì di fronte al dramma di questi uomini e donne in fuga?

La Stella di Andra e Tati (Rai Gulp, 27 gennaio, ore 19.15) è il primo film a cartoni animati rivolto ai ragazzi che racconta la Shoah, narrando la storia vera di due bambine italiane, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, deportate nel ‘44 ad Auschwitz quando avevano solo 4 e 6 anni. Le sorelline, che si ricongiunsero ai genitori solo nel dicembre del ’46, sono tra i 50 bambini sopravvissuti ai circa 200mila deportati nei campi di sterminio.

Nicholas Winton: l’uomo che salvò 669 bambini (Focus, 27 gennaio, ore 21.15) è un documentario che racconta la storia di un uomo che dedicò la sua vita alla salvezza dei piccoli ebrei. Winton partecipa a una trasmissione della tv inglese pensando di fare parte del pubblico: in realtà è seduto tra i bambini ebrei cresciuti che salvò portandoli in Inghilterra.

Mi ricordo Anna Frank (Rai Premium, 27 gennaio, ore 22.45) è un film sull’amicizia tra Hanneli Goslar e Anna Frank, tratto dall’omonimo libro di Alison Leslie Gold e con le musiche di Ennio Morricone. Anna Frank e Hannah Gossler sono amiche fin dall’infanzia. Insieme condividono sogni, speranze e i primi batticuori dell’adolescenza, ma l’invasione dei nazisti e le persecuzioni razziali le separano: Anna si nasconde con la famiglia in un rifugio, Hannah viene rinchiusa in un campo di concentramento. Nonostante questo, le due ragazze non smettono di cercarsi, continuando a sperare in un futuro migliore oltre la guerra.

Le donne nei lager nazisti (Rai2, 27 gennaio, ore 23.30) è un docufilm sulle atroci violenze delle aguzzine attraverso ricostruzioni filmate e le testimonianze delle prigioniere sopravvissute. La conduzione è affidata a Paola Perego, che accompagnerà il pubblico nell’universo femminile dei campi di sterminio. Novanta minuti densi di storie e di testimonianze, in particolare quelle delle sopravvissute: Sultana Razon, la vedova del celebre oncologo Umberto Veronesi; la scrittrice Edith Bruck; le sorelle Bucci e gli orrori degli esperimenti del dr. Mengele; Sami Modiano, che dipinge un ritratto commovente, lacerante, della sorella Lucia, morta ad Auschwitz.

La conferenza (Rai 3, 29 gennaio, ore 21.20) è un film in prima visione tv che ripercorre cosa è passato nella mente di chi, a un tavolo, ha deciso di uccidere 11 milioni di persone. Era il 20 gennaio 1942 quando in una villa a Wannsee si riunirono i principali rappresentanti del regime nazista per discutere della “soluzione finale della questione ebraica”. I protagonisti del film rappresentano tutte le aree dell’apparato statale nazista responsabile dell’organizzazione e del coordinamento del genocidio, già deciso e in corso. L’evento viene mostrato per quello che era: un atto burocratico concreto che rende l’orrore ancora più disumano attraverso il linguaggio criptico delle istituzioni.

 

Novità editoriali

Le gemelle di Auschwitz di Eva Mozes Kor e Lisa Rojany Buccieri (Newton Compton Editori) è la toccante testimonianza di due sorelle gemelle deportate a dieci anni e miracolosamente sopravvissute. In un racconto crudo, che tratteggia in modo semplice quali erano le condizioni di vita nel più brutale campo di sterminio della storia, l’autrice offre la testimonianza di una bambina che si trova a fronteggiare il vero volto del male.

Come foglie al vento di Riccardo Calimani (Mondadori) è lo struggente racconto di un nonno ai nipotini che offre l’occasione per ripercorrere i giorni delle persecuzioni contro gli ebrei veneziani. Una testimonianza in cui il ricordo personale si alterna ai documenti e agli avvenimenti pubblici dell’epoca. E che ci restituisce anche il senso di straniamento e incredulità delle vittime della Shoah.

Le sarte di Auschwitz di Lucy Adlington (Rizzoli) narra la storia di venticinque giovani sarte internate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Queste donne furono selezionate per disegnare, tagliare e cucire capi d’alta moda destinati alle mogli delle SS del lager e alle dame dell’élite nazista berlinese. Uno sguardo inedito su un capitolo poco noto della Seconda Guerra Mondiale e dell’Olocausto.

Volevano uccidere anche la speranza a cura di Saskia Goldschmidt (Newton Compton Editori) racconta l’incredibile storia vera della donna sopravvissuta agli orrori del nazismo. Il 15 marzo 1944, la ventiquattrenne Renata Laqueur venne deportata assieme al marito nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. I due vi rimasero fino all’aprile del 1945, fino all’arrivo dell’Armata Rossa. Durante i lunghi, terribili mesi trascorsi nel campo, Renata tenne un diario della prigionia. Una testimonianza straordinaria che ora torna a nuova vita, puntando ancora i riflettori sulla più grande tragedia storica e umana del nostro tempo.

Se solo il mio cuore fosse pietra di Titti Marrone (Feltrinelli) racconta l’olocausto dal punto di vista dei bambini. Nel 1945 la grande villa di campagna di sir Benjamin Drage diventa una residenza per i piccoli reduci dai campi di sterminio. Venticinque bambini tra i quattro e i quindici anni accolti e accuditi grazie all’iniziativa e alla determinazione di Anna Freud, figlia del grande Sigmund, e di Alice Goldberger, sua collaboratrice. Ciascun bambino ha una storia diversa, terribile e speciale, ciascuno viene da un proprio personale inferno.

Un nome che non è il mio di Nicola Brunialti (Sperling & Kupfer) è un romanzo toccante e profondo ispirato alla vera storia di Irena Sendler, l’eroina polacca conosciuta come la “Schindler di Varsavia”, che nei primi anni Quaranta riuscì a salvare quasi tremila bambini ebrei.

In cima