Un piccolo villaggio della Svizzera, costruito pietra su pietra dai suoi abitanti, di epoca imprecisata. È questo il suggestivo scenario immaginato da Vincenzo Bellini per la sua “Sonnambula”, opera lirica in due atti, progettata tra il gennaio e il marzo del 1831 assieme al librettista Felice Romani. Un vero e proprio capolavoro – il terzo riconosciuto al Bellini, dopo I puritani e Norma e probabilmente una delle più belle e toccanti pagine della lirica ottocentesca – nato in soli due mesi dalla fantasia del musicista catanese, allora 31enne, dopo una permanenza sul Lago di Como, che gli aveva dato l’occasione di visitare anche le Valli ticinesi. Il Coro lirico di Lugano, assieme al Coro Calliope di Ascona Locarno, l’Orchestra Opera Viva e un nutrito gruppo di solisti internazionali hanno deciso, sabato sera – con grande concorso di pubblico e dopo il grande successo riscontrato già lo scorso ottobre a Lugano – di riportare La Sonnambula in forma di concerto sul palco del Palexpo Fevi a Locarno
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