Sabato sera al Teatro Foce è stata data l’opportunità di assistere ad una creazione della Domovoi Theatre Company, autore, regista e interprete Igor Mamlenkov che ha frequentato la scuola Dimitri, vive a Gordola ma è di origine russa. E della sua terra ricorda tradizioni e retaggio culturale in Kto tam? (chi è la?). Abbandonato dalla famiglia che se ne è andata, lo spirito della casa, il Domovoi, si risveglia e cerca di colmare la solitudine inventandosi situazioni, litiga con oggetti domestici come una scopa o scatole sempre più piccole le une nelle altre, come nel celebre rituale matrioska; ha paura di un cane che sbuca fuori da una delle scatole e viene incoraggiato dai bambini. Una figura strampalata, vestita di stracci, con un cappello di pelo e una gran barba, che ha la goffa comicità di un clown abitato dalla poesia; si traveste da personaggi, l’uomo in frac un po’ Charlot; gli basta indossare una giacca sui suoi stracci per essere qualcun altro; e creare, ingegnandosi, altre figure: per la coppia, che tornerà a far rivivere quella casa, basta appendere una giacca per lui, la balalaica per lei come corpo e le teste paralume che s’illuminano d’amore. Gesti, versi, onomatopee, musica, mimica colta al volo, forse qualche lentezza di troppo, ma i piccoli spettatori anche alle 20.30 erano ancora ben svegli per partecipare allo spettacolo, soprattutto quando l’attore si è seduto in mezzo a loro, seguendo la freccia che indicava un “mondo migliore”, che è sempre quello indicato da uno spettacolo che diverte e fa pensare.
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