Gli “uomini in blu” di Mario Comensoli a Chiasso
Apre al pubblico domenica 29 maggio la mostra Mario Comensoli (1922-1993): gli “uomini in blu”, a cura di Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini, visitabile allo Spazio Officina di Chiasso sino al 24 luglio 2022 (Ma-Ve 14-18, Sa-Do 10-12 e 14-18). La mostra s’inserisce nelle celebrazioni del centenario di Mario Comensoli promosse in sinergia con la Fondazione Mario e Hélène Comensoli.
La mostra
L’esposizione presenta una selezione di opere realizzate dall’artista tra il 1953 al 1967. Dell’intero corpus di opere in mostra, in una ventina a prevalere è il colore blu, tratto dalla tinta delle tute indossate dagli immigrati italiani che, proprio a Chiasso, trovavano una porta di accesso verso un nuovo futuro nel secondo Dopoguerra. Comensoli, figlio lui stesso di un immigrato italiano, li dipinge enfatizzando la loro condizione: spiccano tratti caratteristici come mani grandi, corpi robusti, atteggiamenti e sguardi intensi, movimenti molto fisici. Le figure sono quasi sempre singole o al massimo in coppia, ingigantite occupano tutta la superficie dell’opera. La mostra presenta anche una selezione di opere che precedono il periodo degli “uomini in blu”, dei primi anni ’50, in cui emerge già la vocazione sociale che guida l’artista ma in una pratica di bidimensionalità, e altre che vengono realizzate dopo la metà degli anni ‘60, contraddistinte da soggetti destrutturati nei quali viene esasperata la denuncia verso quelle categorie umane dominate dal consumismo. Nell’ultima parte della mostra si avverte la crisi di Comensoli, che con grande sensibilità annuncia il ’68 già qualche anno prima: la forma corporea dei soggetti inizia a sfaldarsi, la ricerca del segno è ripetuta, il colore perde la sua intensità e le figure emaciate perdono la loro monumentalità. L’insicurezza dell’essere domina con chiaro riferimento giacomettiano.
In totale, allo Spazio Officina sono esposte sessantotto opere ad olio su tela di grande formato, sei opere ad olio su tavola, otto grafiche a carboncino su carta, tre fogli a china su carta acquerellata, uno studio di volti a penna biro, nonché una litografia e tre manifesti. Al centro dell’esposizione è collocata l’inseparabile bicicletta di Mario Comensoli, e accanto il suo busto in terracotta dipinta realizzato da Emilio Stanzani (1906-1977), amico scultore di Zurigo presso il quale Comensoli apprese l’arte del modellare. L’ opera risale al 1953 quando Comensoli 31enne frequentava il suo atelier ed era nel pieno periodo degli “uomini blu”. Accanto una bacheca con gli oggetti cari a Comensoli, una sorta di scrigno delle curiosità: la sua bandana, i guanti, gli occhiali, il rasoio e le forbici di quando il padre lo aveva avviato alla professione di barbiere, un suo braccialetto e una collana, oltre che il passaporto e quello dell’affezionata moglie Hélène. Particolari le lettere esposte scritte a Mario Comensoli da Giuseppe Martinola, Guglielmo Volonterio e Guido Gonzato.
Alla mostra è abbinato il catalogo, pubblicato dalle Edizioni Centro Culturale Chiasso, con un ricco apparato di immagini e i saggi di Pietro Bellasi (La sfida realista e l’entusiasmo poetico), Chiara Gatti (Una questione privata. La ricerca di Mario Comensoli fra Zurigo, Parigi e l’Italia), Gabriel Heim (Uomini in blu: il realismo sociale) e Nicoletta Ossanna Cavadini (Mario Comensoli e i rapporti con il Ticino).
Eventi e Informazioni
Martedì 7 giugno, alle ore 20.30, la co-curatrice della mostra Chiara Gatti terrà una conferenza, mentre le visite guidate gratuite, con ingresso alla mostra a pagamento, sono in programma domenica 12 giugno alle 10.30 e domenica 24 luglio alle 16.30, in occasione del finissage. Ulteriori visite guidate, per associazioni, gruppi e scolaresche, sono disponibili su richiesta (iscrizioni: eventi@maxmuseo.ch). I laboratori sono in calendario venerdì 3 giugno alle 9.30-11 per le scuole e mercoledì 8 giugno alle 15-17 (iscrizioni: eventi@maxmuseo.ch). Infine, si ricorda che giovedì 23 giugno alle 18 è in programma l’assemblea dell’associazione amici del max museo (iscrizioni entro l’1 giugno: amici@maxmuseo.ch) e le aperture speciali della mostra: 6, 16 e 29 giugno.