Università di Losanna, lo studio sulle elezioni parlamentari ticinesi del 2019
È stato presentato oggi, lunedì 13 giugno, a Bellinzona, il nuovo studio dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna. Lo studio, intitolato La contesa per le elezioni parlamentari ticinesi del 2019. Candidature, eletti ed elette, fornisce un profilo delle candidature alle elezioni dell’aprile 2019 mettendo anche in luce i tratti salienti di chi ha conquistato la carica parlamentare.
Per essere inclusi/e nelle liste per il Gran Consiglio conta molto l’essersi già impegnati/e in politica. Ricoprire una carica di partito, avere ricoperto nel passato una funzione dirigenziale nel partito e avere svolto o svolgere un mandato elettivo a livello comunale sono tratti diffusi nelle candidature. In particolare, i partiti di centro-destra si caratterizzano per una quota significativa di candidati e candidate che occupano una funzione dirigente delle rispettive organizzazioni politiche. PLR, PPD, LEGA e PS, hanno messo in lista, in maniera più rilevante rispetto a quattro anni prima, persone che nel passato avevano svolto mansioni di responsabilità nel partito.
Nelle candidature spiccano inoltre cittadini e cittadine di età superiore ai 46 anni, con una formazione elevata e con un’attività indipendente o una funzione dirigenziale in ambito lavorativo. A livello professionale, alcune tendenze si confermano, mentre altre si attenuano o scompaiono: gli indipendenti continuano ad essere sovrarappresentati in seno alla LEGA; impiegati/e e operai/e sono presenti in misura più importante nella lista PS e in quella dell’UDC; i quadri medi sono sovrarappresentati nel PLR e nella LEGA, mentre le persone che esercitano una funzione dirigenziale lo sono nel PLR e nel PPD. Se guardiamo a chi ha conquistato la carica parlamentare, le possibilità di successo rimangono maggiori per le persone con un alto livello di formazione rispetto a coloro che hanno un livello basso. Le prime hanno una possibilità di essere elette quasi tre volte superiore rispetto alle seconde. Il divario è addirittura aumentato rispetto alle precedenti tornate elettorali.
L’elezione del 2019 sarà ricordata per la forte avanzata della presenza femminile nel Gran Consiglio ticinese (da 22 a 31 seggi), che lo pone tra i parlamenti cantonali svizzeri con la più forte presenza di elette. I seggi delle donne si distribuiscono nel PLR (8), nel PS (6), nel PPD (4), 3 elette per LEGA e Verdi, 2 elette per UDC, Noi Donne e MPS, e 1 eletta per il PC. Nel contempo, alle elezioni cantonali ticinesi del 2019, più degli uomini, le donne elette sono soprattutto laureate (86,2%). Per contro, le candidate sono tendenzialmente risultate meno attive nella campagna elettorale rispetto ai candidati uomini; una campagna che, contrariamente a molte attese, si è giocata, in continuità con il passato, soprattutto con i canali tradizionali (riunioni, comizi, comitati). La comunicazione digitale è cresciuta d’importanza ma non ha sopravanzato né sostituito quella tradizionale; esiste piuttosto una complementarità fra le due modalità. Nel gruppo di eletti/e cresce l’importanza delle lettere agli organi di stampa, degli annunci a pagamento sui giornali, della pubblicità sui siti Internet e del consulente in relazioni pubbliche.
Lo studio completo è disponibile online.